San Severino, battaglia per il reparto maternità
Alla vigilia della discussione in Regione della proposta sulla riorganizzazione delle cosiddette reti cliniche, il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, lancia una proposta provocatoria: “Realizzeremo un monumento con i nomi di tutti i bambini e le bambine nate nel 2013 e lo posizioneremo nel piazzale del Bartolomeo Eustachio se il nostro dipartimento materno infantile dovesse chiudere.”
Il sindaco Martini non comprende la volontà di chiudere un reparto a posto con numeri e qualità: “All’ingresso del nostro ospedale c’è già una targa che ricorda l’assegnazione del Bollino Rosa, una sorta di sigillo di garanzia per la qualità delle strutture e la professionalità di medici ed operatori. Centinaia di bambini continuano a nascere qui da noi eppure qualcuno sembra voler chiudere questo reparto. Non possiamo permetterlo.”
“La V Commissione regionale Sanità ha fatto proprie le nostre rimostranze – continua Martini – introducendo, cosa che fino ad oggi non esisteva, dei criteri oggettivi che dovrebbero valere da Pesaro fino ad Ascoli. La situazione, infatti, ci aveva spinto a chiedere di essere trattati come tutti gli altri considerando che il nostro ospedale, anche nei numeri, ha diritto pieno di esistere. E’ stato poi introdotto, grazie all’intervento nostro fatto proprio dalla Commissione, il concetto della gradualità e della condivisione delle scelte con i territori. Le amministrazioni locali hanno chiesto un incontro tra il direttivo Anci e la Giunta regionale cosa che, negli ultimi mesi, nonostante solleciti e prese di posizione, non è mai avvenuta. Certo il parere della Commissione regionale è solo consultivo e le decisioni finali saranno prese dalla Giunta Spacca – riflettono ancora il sindaco e il vice sindaco di San Severino Marche – ma almeno una premessa è stata finalmente scritta”.
Secondo il primo cittadino “il consistente numero di parti del Bartolomeo Eustachio di San Severino non può essere preso in carico da Macerata perché lì la situazione è già molto difficile. È necessario ripartire da queste considerazioni e sederci intorno ad un tavolo per discutere del futuro.
Se il nostro ospedale chiude sarà un terremoto ed il caos nella sanità per l’intera provincia. Anche di questo tenga conto chi è chiamato a prendere decisioni”.
da Comune di San Severino Marche
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