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Caso Garufi, il tribunale si oppone ad un nuovo sequestro di denaro

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Avanti con l’inchiesta: la Procura ritiene che i soldi siano il frutto di appropriazioni indebite ai danni del terzo fratello
Va avanti l’inchiesta contro Guido Garufi e Luisa Mirella Bruni, accusati di favoreggiamento e – ma solo l’ex professore di filosofia e consigliere comunale – anche di ricettazione.


Il Tribunale di Macerata ha vietato un nuovo sequestro da parte del tesoretto – si parla di 80mila euro -  che il defunto Guido Garufi teneva in casa e aveva una provenienza illecita, secondo gli inquirenti. La cospicua somma di denaro inzialmente era stata sequestrata, poi restituita a Garufi dal tribunale di esame. E adesso, nuovo dietrofront: in seguito a ulteriori accertamenti, il procuratore capo Giovanni Giorgio ipotizza che parte di quei 80mila siano il frutto di appropriazioni indebite ai danni del terzo fratello, Mario.

Per questo motivo è stata richiesta una seconda richiesta di sequestro della somma, che però il giudice per le indagini preliminari Enrico Zampetti ha respinto, per mancanza di elementi sufficienti (si parla di una cifra intorno ai 20mila euro). Il procuratore Giovanni Giorgio ha fatto appello contro la decisione del giudice e il caso verrà nuovamente riesaminato il 2 aprile.

di Antonello Pace

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Giovedì 20 marzo, 2014 
alle ore 18:32
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