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San Severino Marche, ancora un crollo: dramma senza fine

Intanto proseguono i sopralluoghi in centro storico e nei vari quartieri: agibili solo 4 edifici su 10

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Crolla un'abitazione a San Severino Marche a un mese dal terremoto del 30 ottobre 2016

Nuovo crollo a San Severino Marche, dove l’ennesima abitazione danneggiata dal sisma del 30 ottobre ha ceduto nella giornata del 22 novembre. Prima uno scricchiolio, poi il cedimento di notte di una parte del primo piano e infine un secondo cedimento nella mattinata.

La foto testimonia come lo scenario di devastazione non abbia ancora fine e come, nonostante i tentativi di ritornare alla normalità, i sopralluoghi e le ordinanze di inagibilità a titolo cautelativo abbiano raggiunto il loro scopo di salvare vite umane da ulteriori crolli. Quest’ultimo episodio si riferisce al quartiere Uvaiolo, dove i proprietari non hanno potuto fare altri che assistere al drammatico crollo che porta con sé anche i ricordi di una bambina.

Intanto proseguono i controlli e i sopralluoghi in centro storico della Protezione Civile regionale e nazionale, del personale messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e dei tanti tecnici volontari.
Proseguono i controlli e i sopralluoghi in centro storico a San Severino Marche da parte della Protezione Civile regionale e nazionale a un mese dal terremoto del 30 ottobre 2016L’indagine – spiega il sindaco, Rosa Piermatti – sta delineando uno scenario che non ci aspettavamo da cui emerge un dato su tutti: solo il 42% dei 211 edifici esaminati in tre giorni è risultato agibile. Fino ad oggi credevamo che il terremoto avesse risparmiato il centro storico e, invece, le verifiche ci stanno dicendo l’esatto contrario“.

Le prime zone della città interessate dai sopralluoghi dei tecnici sono state quelle del centro storico, del rione Di Contro e, nelle ultime ore, del quartiere Settempeda. Seguiranno l’area del Glorioso e il quartiere Scaloni. Intanto si è già all’opera per pianificare le verifiche nelle frazioni. Dopo lo svolgimento di questa prima ricognizione andranno raccolti i risultati e, successivamente, dovranno essere pianificate le azioni per la messa in sicurezza degli edifici. A queste seguirà, ovviamente, la ricostruzione vera e propria.

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