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Maxi frode fiscale: due arresti a Civitanova Marche e 15 denunce

Eseguite all'alba le ordinanze nei confronti di un noto imprenditore civitanovese e di un suo dipendente

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Guardia di Finanza

Due arresti sono stati eseguiti all’alba dalla Guardia di Finanza di Macerata a Civitanova Marche a seguito di un’inchiesta per una maxi frode fiscale di svariati milioni di euro. A finire agli arresti domiciliari sono stati un noto imprenditore cittadino e un suo dipendente che “hanno pianificato, organizzato e portato a termine sistematiche frodi all’Erario, procurandosi cospicui profitti illeciti“. Nei guai anche altre 15 persone denunciate a piede libero.

Le fiamme gialle di Macerata e Civitanova hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nella mattinata di giovedì 21 luglio nei confronti del 49enne Giuseppe Cerolini e di Giovanni Aldo Mellino, 60enne civitanovese. L’esigenza cautelare è scaturita dal pericolo di reiterazione dei reati, una pluralità di “violazioni poste in essere ininterrottamente e in modo frenetico da almeno cinque anni” con estrema lucidità.

I due – secondo i finanzieri che nei mesi scorsi avevano sequestrato beni e conti per 22 milioni di euro – avrebbero messo in atto un piano per evadere il fisco attraverso canali anche internazionali e prestanome: Giuseppe Cerolini, in particolare, è risultato essere il dominus assoluto di tutta l’organizzazione che mirava a costituire falsi crediti finanziari attraverso il “massiccio ricorso all’emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti“. Falsi crediti che venivano poi “utilizzati sia per ottenere dei rimborsi sia per effettuare illegittime compensazioni con debiti di imposta, permettendo di ottenere illeciti risparmi fiscali di rilevante entità“.

Complessivamente, è stata accertata un’evasione di oltre 131 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi e di oltre 48 milioni di euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Denunciate all’Autorità Giudiziaria 15 persone per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale.
Le fiamme gialle – attraverso le indagini condotte dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Macerata, Enrico Riccioni, e sotto la direzione del procuratore capo, Giovanni Giorgio – hanno proceduto nei mesi scorsi al sequestro di 21 quote societarie, 9 società di capitali e 1 ditta individuale (con le relative unità locali operative in diversi settori: 5 distributori stradali, 6 ristoranti, 5 bar, 1 negozio di calzature, 1 macelleria, 1 pizzeria, 1 centro estetico), 11 beni immobili (8 fabbricati e 3 terreni), 20 autovetture, 3 motoveicoli e disponibilità finanziarie sui conti correnti degli indagati.

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