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Coldiretti Marche alza l’attenzione sul mattatoio di Macerata

La presidente Maria Letizia Gardoni: "Sembra che oramai del settore zootecnico importi solo a Coldiretti"

Maria Letizia Gardoni

Dopo aver fatto convocare d’urgenza il tavolo di crisi sul mattatoio di Macerata in Regione prima dell’estate, che aveva portato allo sblocco e alla ripresa delle macellazioni per Coop, Coldiretti Marche torna alla carica e chiama in causa tutte le istituzioni, dalla Regione al Comune.

Già Coldiretti Marche, in tempi non sospetti e in solitaria, aveva chiesto e ottenuto un importante contributo regionale per la messa a norma di tutti i mattatoi marchigiani, da Schieppe, ad Ascoli, a Macerata, che altrimenti sarebbero stati oggetto di probabile chiusura e che oggi già, in alcuni casi, hanno usufruito del contributo regionale per ammodernare le strutture presenti. In seguito sempre Coldiretti Marche aveva chiesto e ottenuto l’aumento di tutti i premi per le aziende zootecniche: biodiversità equina e ovina, parametri del biologico, UBA da poter inserire per il benessere animale e sostegno alla zootecnia nelle aree svantaggiate. Un insieme di misure “a pacchetto” che dovevano e devono accompagnare gli allevatori in questi anni difficili post covid e conflitti, con i costi delle materie prime schizzati alle stelle. Anche per i Mapre, Coldiretti aveva chiesto ed ottenuto la proroga dell’utilizzo dei moduli fino al 31 dicembre 2024.

Oggi la principale associazione di categoria torna all’attacco sulla strategicità del mattatoio di Macerata, struttura che lavora attualmente in rimessa ma che rappresenta il principale polo di lavorazione della carne bovina delle Marche, ad oggi commissariata e pertanto impossibilitata a ricevere il contributo stanziato per il suo efficientamento.

“Abbiamo chiesto un incontro “urgente” al Comune di Macerata per un piano operativo che possa portare in bonis il mattatoio, oggi gestito solo grazie all’impegno di Bovinmarche, che si fa carico da sola dei costi strutturali, ma che ha urgente bisogno di un piano operativo definitivo, pena la forte riduzione degli allevatori che continueranno ad operare – spiega il direttore regionale di Coldiretti, Alberto Frau – poiché falcidiati anche da altre problematiche sanitarie. Non è pensabile attendere ulteriormente e, se non vi saranno sviluppi veloci, siamo pronti ad una pesante mobilitazione”.

Intanto Coldiretti ha proseguito nella sua azione di salvaguardia del settore zootecnico, facendo aprire anche il bando regionale per la difesa dal lupo, con finanziamenti al 100% per recinzioni e cani e con un bando anti PSA, che finanzia all’80% gli interventi per la salvaguardia sanitaria degli allevamenti.

“Sembra che oramai del settore zootecnico importi solo a Coldiretti – aggiunge la presidente Maria Letizia Gardoni” – ma questo non ci esimerà dal portare avanti da soli, senza esitazioni, un’azione pesante di reperimento di tutte le soluzioni necessarie alla risoluzione del problema mattatoio di Macerata; noi siamo a disposizione come sempre per mettere i problemi su un tavolo di concertazione e risolverli velocemente. Da sempre infatti, Coldiretti, alla protesta unisce la proposta”.

 

da: Coldiretti Marche

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