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Tolentino, pronti a scattare i lavori presso il Castello della Rancia

La struttura, danneggiata nel 2016 dal sisma, rimarrà chiusa al pubblico per un periodo di almeno sei mesi

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Castello della Rancia

Mercoledì 3 aprile inizieranno i lavori di riparazione danno, miglioramento sismico e restauro del Castello della Rancia, “Progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell’otto per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l’anno 2020”.

L’intervento riguarda la riparazione dei danni occorsi al Castello della Rancia di Tolentino a seguito del sisma 2016. Il primo stralcio dei lavori non interessano per ora l’intero edificio, in quanto si rende prioritaria la riparazione delle lesioni prodotte dal sisma che hanno compromesso l’agibilità stessa dei vari locali. Una seconda fase di interventi, che proseguirà il recupero statico del castello, sarà impostato successivamente, una volta completate le riparazioni e sarà oggetto di richiesta di finanziamento con l’otto x mille a valere per l’anno 2024.

Infatti, il castello ha subito danni a livello delle murature in elevazione, specialmente nelle torri nord e sud, avendo queste una più elevata vulnerabilità dovuta alla snellezza. Ma se nella torre nord, dotata di murature molto spesse e solai rompi tratta, si rilevano lievi danni superficiali ai paramenti murari, la torre sud mostra invece lesioni per tutta l’altezza. Un danno grave molto evidente e visibile è il crollo di alcune merlature o almeno molto danneggiate minaccianti il crollo.

La serie di interventi da mettere in atto, riguardano principalmente la riparazione delle lesioni per poter poi procedere con il miglioramento sismico delle strutture. Infatti le lesioni alle murature saranno riparate con operazioni di scuci e cuci con mattoni vecchi analoghi agli originali, le merlature crollate saranno ricostruite con il materiale recuperato originale e consolidate tutte le altre mediante infissione di barre in acciaio inox per prevenire futuri crolli in occasione di eventuali sismi. Naturalmente tali operazioni prevedono la rimozione di intonaco per mettere a nudo le murature suddette al fine di procedere alla loro riparazione, con conseguente rifacimento dell’intonaco e successiva tinteggiatura. Analogamente alle merlature saranno consolidate le angolate dei locali suddetti mediante apposizione di rete in tessuto in acciaio e basalto con malta strutturale nella parte interna dove è presente l’intonaco, analogamente in corrispondenza del lato esterno si apporrà un reticolato in cavi sottili in acciaio da collocare nelle connessure scarnite e stuccate con malta strutturale che verrà collegato all’intonaco armato interno a formare un setto rinforzato, per prevenire distacchi delle murature d’angolo e realizzare un consolidamento scatolare delle strutture. Gli ambienti superiori delle torri hanno solai di copertura lignei con assoluta mancanza di connessione con le strutture verticali, per questo saranno consolidati e collegati alle murature verticali mediante cerchiatura con profili in acciaio ammorsata mediante barre in acciaio, che operano tramite una rete elettrosaldata ancorata alle travi lignee da connettori a taglio infissi e legati da un massetto collaborante in malta di calce strutturale. Le pareti sommitali della torre sud, per effetto della loro snellezza non consolidate con cuciture armate saranno altresì vincolate con catene.

I lavori avranno una durata di sei mesi per cui il Castello della Rancia rimarrà chiuso al pubblico. L’intervento ha un costo complessivo di circa 1 milione e 200 mila euro.

“Questa chiusura che consentirà i lavori di restauro post sisma – sottolinea il Sindaco Mauro Sclavi – è strategica in quanto ci consentirà il pieno recupero di tutti gli spazi interni del castello, oltre alla sistemazione della merlatura che permetterà di riaprire i camminamenti di ronda. Abbiamo importanti progetti per l’utilizzo dello storico maniero che è un contenitore culturale ideale e che collega tutta la valle del Chienti. Quindi mostre e spettacoli all’interno e rievocazioni ed eventi all’esterno. Un punto di riferimento per tutta la provincia.”

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