Lupi scatenati vicino alle case di Appignano
Coldiretti Macerata: "Se non si interviene il rischio è quello della perdita di reddito"
Due attacchi in dieci giorni a due passi dalle case e dal centro abitato. Siamo stavolta ad Appignano dove i lupi, una coppia di adulti, avvistati anche di giorni nei pressi del campo sportivo, hanno colpito in Contrada Carreggiano. Obiettivo del blitz, gli animali di un allevamento della zona.
In due distinte occasioni sono stati predati una cavalla e un vitello. Nonostante la recinzione elettrificata, i predatori si sono fatti strada scavando sotto l’ostacolo. Il tutto è avvenuto a ridosso dell’abitazione degli allevatori.
Si tratta dell’ennesimo episodio di una mattanza che ha lasciato a terra, negli ultimi 5 anni, oltre 1.800 animali senza considerare i capi dispersi o gli aborti causati dal forte stress cui spesso vanno incontro gli animali che sopravvivono all’attacco. Gli ultimi dati forniti dalla Regione Marche sono relativi ai primi 10 mesi del 2022 e parlano di 70 attacchi in tutta la regione con oltre 150 animali uccisi. Il 15% degli attacchi è avvenuto nella provincia di Macerata.
Coldiretti finora si è sempre battuta per raggiungere l’obiettivo di azzerare i danni per gli allevatori. A livello nazionale è stato chiesto alle Istituzioni di definire un Piano nazionale, come in Francia e in Svizzera, per difendere agricoltori e animali allevati da una specie che ormai non è più in pericolo di estinzione e che, secondo una stima dell’Ispra nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, conta circa 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. A livello regionale invece Coldiretti Marche ha chiesto e ottenuto un incremento (anche fino al 24%) degli indennizzi in caso di perdite del bestiame predato e maggiori fondi per l’acquisto di reti di protezione, fisse, mobili o elettrificate da installare nei pascoli e di cani da guardia. Finanziamenti al 100% fino a 50mila euro per le recinzioni e fino a 700 euro per i cani a protezione del bestiame. Le domande vanno presentate entro il 26 settembre. “Se non si interviene – spiegano da Coldiretti Macerata – il rischio è quello della perdita di reddito e del conseguente spopolamento delle aree interne e della montagna”.
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