Dopo Vigor Senigallia – Tolentino, emessi altri D.A.SPO. a carico di tre tifosi cremisi
Destinatari tre residenti a Tolentino: un anno a testa di divieto per un 18enne e un 40enne, cinque anni per un 23enne
Il Questore di Ancona, Dr. Cesare Capocasa, nell’ambito delle attività volte ad impedire fenomeni di violenza in occasione di manifestazioni sportive, ha firmato – ai sensi dell’art. 6 Legge nr. 401 del 13 dicembre 1989 e successive modificazioni – tre ulteriori provvedimenti (altri tre sono a carico di tifosi della Vigor Senigallia ndr), elaborati dalla Divisione Anticrimine diretta dal Vice Questore dr.ssa Marina Pepe – di divieto di accesso ai luoghi del territorio nazionale, ove si svolgono tutte le manifestazioni sportive di calcio di qualsiasi categoria, organizzate dalle federazioni sportive e dagli enti e organizzazioni riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale italiano, compresa la squadra nazionale di calcio.
I D.A.SPO. sono stati disposti nei confronti di tre tifosi del Tolentino, residenti nella cittadina in provincia di Macerata, italiani, rispettivamente di 18, 23 e 40 anni, i quali in occasione dell’incontro di calcio con la Vigor Senigallia, disputatosi il 9 ottobre a Senigallia, sono stati ritenuti responsabili, in concorso con altri tifosi ultras, di condotte pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica. In particolare, durante la fase del deflusso, tentavano di avvicinare i tifosi locali e nel tentativo di aggredirli, cercavano di forzare il cordone di sicurezza formato dalle Forze dell’Ordine per impedire il contatto tra le tifoserie, ponendo in atto comportamenti che mettevano in pericolo l’incolumità dei presenti.
Dalle immagini registrate ed estrapolate dalla Polizia Scientifica i tifosi sono stati successivamente identificati e deferiti dal personale del Commissariato P.S. di Senigallia, alla locale Procura della Repubblica.
Dei soggetti, colpiti dai provvedimenti, due di questi non potranno accedere alle manifestazioni sportive per 1 anno, mentre il 23enne, dovrà restare lontano dagli spalti per cinque anni, in quanto già gravato da già precedenti specifici.
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