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Carancini: “Con Acquaroli Macerata resterà ai margini della programmazione ospedaliera regionale”

"Inaccettabili le parole del Sindaco che, ancora una volta, dimostra di non conoscere la questione"

Romano Carancini

Tre le notizie – importanti – che possiamo trarre dell’audizione in Consiglio comunale di Macerata ieri dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini.

1) Un anno fa l’assessore Saltamartini è venuto baldanzoso a dichiarare a Macerata che i lavori del nuovo ospedale sarebbero partiti nel 2022, così come riportato da tutti gli organi di stampa. A distanza di 18 mesi dall’insediamento della Giunta Acquaroli, in Consiglio comunale, l’assessore viene a smentire se stesso ed a dichiarare che i lavori non inizieranno neppure nei prossimi mesi del 2022 ma soprattutto a confermare, come peraltro risulta agli atti della Regione, che, ad oggi, non c’è nulla, neppure uno straccio di progetto di fattibilità tecnica ed economica che è il primo step dell’iter tecnico progettuale.

Un anno e mezzo dall’insediamento della nuova Giunta Acquaroli senza fare un centimetro. Una scelta consapevole e voluta della Giunta regionale perché altre opere pubbliche importanti sono maturate in questi 18 mesi perché ritenute prioritarie.

2) La seconda notizia che fornisce l’assessore Saltamartini è che non sa dire quando si può prevedere la partenza dei lavori. Pure sulle ripetute richieste dei consiglieri comunali di opposizione di conoscere, in linea di massima, i passaggi progettuali e temporali del nuovo ospedale, silenzio assoluto dell’assessore Saltamartini.

Un amministratore serio ha il dovere di segnare le tappe e i prevedibili tempi di aggiudicazione dell’opera pubblica, aldilà delle imprevedibilità sempre possibili.

I fatti riconosciuti da Saltamartini in Consiglio comunale a Macerata allontanano definitivamente la speranza che Macerata e l’intera Area Vasta 3 possano avere finalmente un ospedale di 1° livello, di alta professionalità, entro il 2026.

Saltamartini avrebbe dovuto dire con onestà intellettuale che, semmai si arrivasse a farlo, l’ospedale non vedrà la luce prima di 8 anni nella migliore delle ipotesi.

E infatti – fatto tecnico – per l’appalto integrato ordinario, così come anticipato dall’assessore Saltamartini, occorreranno sia il progetto di fattibilità tecnica ed economica, quindi il progetto definitivo ed infine, sulla base di quest’ultimo, si andrà a bando per la scelta dell’esecutivo.

3) Non partiranno i lavori nel 2022, non abbiamo il progetto di fattibilità tecnica ed economica, la terza notizia è che mancano – banalmente – anche quasi tutte le risorse perché per avviare qualsiasi opera pubblica è indispensabile avere messo in bilancio l’intera provvista e la fonte di finanziamento.

A fronte di una previsione di circa 230 milioni (edilizia sanitaria e tecnologia) ad oggi abbiamo solo 61 milioni, 55 dei quali ottenuti grazie alla Giunta precedente.

Tre notizie come queste dimostrano che, per la Giunta Acquaroli, Macerata resterà ai margini della programmazione ospedaliera regionale facendoci perdere il vantaggio del tempo che avevamo accumulato grazie alle scelte del passato. E questo è anche uno “schiaffo” alla città, alla storia della sanità maceratese che ha fatto nei decenni la sanità delle Marche.

Infine inaccettabili sono le parole del Sindaco il quale, ancora una volta, dimostra di non conoscere la questione. Perché, contrariamente a quanto da lui affermato in Consiglio, mai e poi mai nessuno ha solo pensato di chiudere gli altri ospedali di Civitanova Marche, Camerino e San Severino Marche in concomitanza del nuovo ospedale di Macerata. Basta leggere gli atti e soprattutto le poche norme del Balduzzi per capire che non sarebbe neppure possibile per legge.

Non solo, inaccettabile è la posizione supina del Sindaco sulla questione posti letto che forse non sa o finge di non sapere. Saltamartini dichiara ieri che i posti letto di Civitanova Marche sono 180: in realtà sono circa il doppio perché ce ne sono altrettanti, a Villa Pini a favore di un privato accreditato dalla Regione Marche.

Ora l’ospedale di 1° livello ad alta professionalità di Macerata ne avrebbe previsti 550 circa perché avrebbe assorbito anche i posti del privato trasformandoli in pubblico. Con vantaggio enorme per i malati perché, come tutti sanno, le migliori cure si alimentano soprattutto della casistica: più casi trattati, maggiori opportunità di guarigione si prospettano. Enorme vantaggio, altresì, per il personale sanitario, di cui oggi si lamenta carenza, ma che con un ospedale di 1° livello per le acuzie di 550 posti, sarebbe oggettivamente in grado di essere riorganizzato, con migliore qualità per il personale stesso oltre che per i malati.

Un Sindaco, spiace dirlo, che sul nuovo ospedale della città e della provincia che lui stesso amministra dimostra di restare passivo e inspiegabilmente inchinato ai ritardi della politica sanitaria della Regione, alla confusione dell’assessore Saltamartini e alla subalternità alla pressione della sanità privata.

Romano Carancini
Consigliere regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche

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