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Treia, il concerto di Tosca del 4 settembre si sposta al Teatro Comunale

Lo spettacolo "Morabeza" è previsto alle ore 21.30

Tosca

Il concerto di Tosca, dal titolo “Morabeza” in programma il 4 settembre a Treia non si terrà come previsto inizialmente all’Arena Carlo Didimi bensì presso il Teatro Storico Comunale in Piazza Don Pacifico Arcangeli. Inizio sempre alle ore 21.30.

L’evento è l’ultimo dei tre appuntamenti organizzati da Mat Mc a Treia: il primo è stato il concerto del primo agosto con Anna Tifu (violino) e Giuseppe Andaloro (pianoforte) a Villa La Quiete, il secondo è “Tango at an Exhibition!” in programma il 25 agosto in piazza della Repubblica.

Morabeza è un canto alla vita. Solo chi la ama può infatti sperimentare le emozioni che questa bellissima parola capoverdiana traduce: la sensazione di sottile dolore che accompagna i momenti più intensi e preziosi della nostra esistenza, la presa di coscienza della bellezza di un presente che apparterrà presto al passato e la certezza della nostalgia che si accompagnerà al ricordo.

Nell’atmosfera di colore e di calore di un immaginario salotto sudamericano, Tosca, attraverso un dialogo continuo con i suoi musicisti ci conduce nel mondo musicale che ha amato, quello che la rappresenta ora e quello che è stato per lei un modello: “esercita” il suo amore restando fedele a ciò che le è caro, ritrovando e ritrovandosi attraverso la musica che ha determinato le sue scelte artistiche. Intimo, raffinato, contaminato, contemporaneo, nato da un progetto della stessa Tosca e prodotto e arrangiato da Joe Barbieri con la regia di Massimo Venturiello, Morabeza al suo interno contiene canzoni originali, rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal mondo, brani della tradizione che permettono a Tosca di giocare con la sua voce in quattro lingue, oltre alla sua. Poggiato su tre solidi elementi, ricerca, lingua e suono, il disco costruisce un ponte fra la radice italiana e le musiche d’altrove. Francese, portoghese, arabo, italiano e romanesco: una colorata giostra poliglotta che celebra l’intreccio e la contaminazione fra i popoli, l’accoglienza e l’ascolto come via di salvezza per l’uomo, oltre all’amore e alla sua declinazione meno complessa e più immediata, la passione, centro nevralgico di tutte le canzoni del disco.

Sul palco, accanto a lei, Tosca avrà Giovanna Famulari, brillante polistrumentista (al violoncello, le percussioni e il pianoforte), Massimo de Lorenzi alla chitarra classica, Elisabetta Pasquale al contrabbasso e Luca Scorziello alla batteria, Fabia Salvucci come vocalist. L’intero concerto sarà un viaggio nel quale ogni canzone è una tappa, e dove la narrazione di Tosca è la strada che le unisce.

BIO TOSCA

Cantante, attrice, eclettica artista con un’innata propensione alla ricerca e alla sperimentazione. Collabora negli anni con i più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui: Ivano Fossati, Nicola Piovani, Ennio Morricone, Chico Buarque, Ivan Lins, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Renato Zero e Ron con cui vince il Festival di Sanremo nel 1996. Vince la targa Tenco nel 1997 nella categoria migliore interprete con l’album Incontri e Passaggi e nel 2019 e per il migliore album a progetto Viaggio in Italia con il collettivo Adoriza. Nel 2019 è interprete del brano di Nicola Piovani “L’invenzione di un poeta”, nominato ai David di Donatello 2019 nella categoria “Migliore Canzone Originale”. Ha al suo attivo 9 dischi in studio e 6 teatrali. Con “Ho Amato Tutto” brano scritto da Pietro Cantarelli, Tosca ha ottenuto il 6° posto e il Premio Bigazzi alla 70a edizione del Festival di Sanremo. Ha ottenuto due targhe Tenco nel 2020 come miglior canzone (Ho amato tutto) e miglior interprete. Il documentario “Il suono della voce” è stato sempre nel 2020, premiato con il Nastro d’Argento per la migliore protagonista.

MORABEZA

«Non è una parola, è una categoria dello spirito». Antonio Tabucchi lo scriveva per definire la saudade, ma questa definizione può valere anche per il termine creolo morabeza: una miscela di saudade e alegria che è già fiducia nel presente lontano dalla propria terra. È il paradiso dell’integrazione, perché unisce tutti gli emigrati che sognano di tornare, afferma Tosca. È una parola che racchiude l’incanto di quella che in tedesco si dice heimat, la terra in cui ci si sente a casa, e tornare indietro è più difficile quando ci si sente a casa. Poggiato su questo particolare sentimento a metà tra nostalgia e appagamento, questo nuovo disco di Tosca si aggrappa alla musica del mondo, la musica del popolo, intima o gioiosa, malinconica o passionale, che canta la vita come fosse l’ultimo giorno e uno struggente amore come qualcosa che presto finirà.

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Venerdì 20 agosto, 2021 
alle ore 16:03
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