La mostra “Identità Artefatte” di Dario Ballantini prorogata sino al 10 gennaio

La sua identità è divisa in due: quella che vive sul palcoscenico, il personaggio “pubblico” e quella che prospera nello studio d’artista, il personaggio “privato” (Nicola Davide Angerame). Quindi le due “Identità” vivono e sopravvivono alimentandosi a vicenda e dando alla luce creature così diverse tra loro ma anche così simili come essenza profonda (Massimo Licinio). Spettacolo e performance artistica si fondono dando vita ad una espressione d’arte contemporanea di grande suggestione e contemporaneità.
Le sue opere d’arte scaturiscono da pennellate violente, colori accessi, volti e maschere, i cui studi ricordano il genio di Leonardo, raccontano proprio di “Identità Artefatte”. Il suo è uno stile originalissimo, non codificato, che emoziona, oltre che per le trasfigurazioni e le deformazioni, per la forte intensità creativa che lasciano ad ognuno una libera interpretazione.
La straordinaria ironia di Ballantini traspare dalle tele, da ogni traccia di acrilico, da ogni immagine, che risulta una sorta di “sfida visiva”. Ma la vera esperienza è l’incontro stesso con Ballantini, moderno giullare, una vera forza della natura, capace di farci sorridere della realtà e perchè no, anche di noi stessi.
Si ricorda che la mostra di Ballantini è inserita all’interno di Tolentino Humour, la rassegna d’arte umoristica promossa dal Comune di Tolentino, Assessorato alla Cultura e dal Museo della Caricatura, in alternanza alla Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte con l’obiettivo di organizzare personali e collettive di particolare prestigio nella prospettiva di rafforzare l’idea di Tolentino “Civiltà del Sorriso”.
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