Cosmari, reazioni al diniego del Comune di Macerata
L’azienda che si occupa del trattamento e smaltimento dei rifiuti nella provincia di Macerata replica al rifiuto del comune capoluogo di approvarne il bilancio.
In merito alla singolare presa di posizione del comune di Macerata sulle tariffe COSMARI approvate in sede di bilancio preventivo (con il voto contrario di soli 3 comuni per un totale di 145 quote sulle 879 presenti), si rileva quanto segue.
Il ritardo nell’approvazione del bilancio è dovuto a fatti contingenti ed imponderabili: solo nel febbraio scorso si è avuto il rinnovo della disponibilità della discarica di Fermo per lo smaltimento dei rifiuti e si sono conosciute le nuove tariffe applicate che, si ricorda, hanno comportato un incremento di oltre il 40% rispetto a quelle dello scorso ottobre e di oltre il 90% rispetto a quelle della discarica consortile di Tolentino: quale bilancio preventivo si poteva ipotizzare in assenza di dati così consistenti?
Il criterio di ripartizione adottato dall’Assemblea, con tariffe differenziate tra i comuni virtuosi e quelli che non hanno raggiunto nemmeno gli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata, vengono da scelte che questo Consorzio Obbligatorio ha adottato nei vari anni, dalla concessione di contributi ai comuni per il progetto porta a porta, alla differenziazione delle tariffe per la frazione organica per i comuni con maggiore RD, fino alle linee di indirizzo regionali e del Piano Industriale del COSMARI, approvate anche dal Comune di Macerata. Peraltro appare del tutto in linea con le prerogative in capo ad un Consorzio Obbligatorio nello smaltimento dei rifiuti urbani (funzione di ATO) poter definire una modulazione delle tariffe a favore dei comuni in linea con gli indirizzi dell’ATO, della Regione ed imposti dalla legge. Si ricorda che la normativa statale prevedeva il raggiungimento del 45% di raccolta differenziata nel 2008 e una maggiorazione del tributo per chi non rispettava tale limite e che la Regione Marche ha varato un’ulteriore normativa in tal senso. Ebbene rispetto ad entrambi questi obiettivi non si può non rilevare che il comune di Macerata è oggi inadempiente tanto è vero che la Regione Marche ha inserito lo stesso (Determina del 7 aprile us) tra i comuni in cui attuare una maggiorazione del tributo in discarica, in base ai dati 2009.
Anche dal punto di vista economico la scelta dell’Assemblea dei comuni di differenziare le tariffe appare del tutto giustificabile: i comuni che non hanno raggiunto alti livelli di RD, in primis Macerata, (solo quanti non hanno attuato sistemi di raccolta porta a porta), sono quelli che contribuiscono maggiormente agli incrementi di costi che il consorzio subisce per lo smaltimento nella discarica fuori provincia degli scarti dei rifiuti indifferenziati, al contrario di quelli con più alta raccolta differenziata. Da qui l’equità della manovra tariffaria soprattutto verso quei comuni che si sono sobbarcati negli anni scorsi elevati oneri per l’avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta e oggi sono quelli che producono meno RSU. Per dirla come hanno risposto al Comune di Macerata molti dei Sindaci presenti all’Assemblea: è assolutamente giusto che chi si è attivato per rispettare la legge e gli indirizzi di legge e regionali, rischiando sull’accettazione della popolazione per un nuovo approccio nella gestione dei rifiuti e sopportando spese iniziali maggiori, siano oggi i meno penalizzati per costi a cui concorrono maggiormente quanti non hanno in questi anni effettuato tali scelte.
Sul presunto condizionamento imposto dal COSMARI nell’attuare la tipologia di progetto porta a porta si potrebbero citare gli innumerevoli atti di indirizzo, con la fattiva presenza del comune di Macerata, compreso il programma di governo dell’attuale CDA COSMARI 2008/2013, nei quali si sono definite ed approvate tali scelte dai comuni soci: tanto è vero che il progetto è allo stato attuato su oltre 220.000 abitanti, con risultati eccellenti per la nostra regione ed oltre.
In conclusione, nel ribadire la piena legittimità della deliberazione dell’Assemblea del COSMARI, si auspica che il comune di Macerata non si attardi in polemiche di nessuna utilità. E’ invece possibile tentare di recuperare anche per questo comune parte del tempo perduto e anche di limitare i costi a proprio carico per il resto dell’anno: il COSMARI è pronto ad offrire il proprio contributo, se richiesto, in termini propositivi, tanto è vero che sono già disponibili ed accantonati a favore di Macerata oltre Euro 100.000,00 per attivare il nuovo servizio, come pure è pronto a collaborare per ricercare la migliore soluzione gestionale per il territorio, come è avvenuto per tutti gli altri comuni.
dal Presidente Fabio Eusebi
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