Strage di Milano, indagato il marito di una delle vittime di via Brioschi
I Pm vogliono vederci chiaro: disposti alcuni accertamenti non ripetibili. Avviso di garanzia a Pellicanò

L’idea che la fuga di gas in una palazzina di Milano, poi sventrata dall’esplosione, possa essere stata volontaria è terrificante. Eppure è su questo che stanno indagando dalla Procura di Milano dopo gli ulteriori accertamenti non ripetibili chiesti con la nomina di un perito.
Tutto si sta concentrando sulla fuga di gas che è partita dalla casa di Giuseppe Pellicanò, l’uomo rimasto ferito nell’esplosione di via Brioschi di domenica 12 giugno in cui persero la vita la moglie Micaela Masella, 43 anni, e i due vicini di casa maceratesi, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, entrambi 28enni. Nel drammatico episodio rimasero gravemente ustionate anche le due figlie di Pellicanò, di 11 e 7 anni. Ora sono ricoverate al Centro grandi ustionati del Niguarda, così come Pellicanò, per le varie ustioni riportate.
L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per strage: i pm hanno ipotizzato che la fuga di gas sia stata provocata volontariamente. E’ stato accertato che la fuga di casa sia avvenuta nell’abitazione della famiglia e non in quello dei due giovani maceratesi.
L’uomo era in cura da alcuni professionisti psicologici e psichiatri per depressione: la coppia stava mediando la separazione.
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