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San Severino Marche, ecco cosa cambia all’ospedale Bartolomeo Eustachio

Presentato da Martini l'accordo sottoscritto da Ceriscioli: "Punto di riferimento a livello provinciale"

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l'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche

Il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, ha presentato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale un documento in merito la riorganizzazione dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” contenente un piano che prevede il ruolo dell’ospedale cittadino in ambito d’Area Vasta in attuazione delle cosiddette reti cliniche e dell’attuale riforma sanitaria.

Si tratta – sottolinea – di un accordo di programma, elaborato dai vertici dell’Asur regionale e concertato con i dirigenti delle varie Unità operative del nostro nosocomio, che porta la firma del governatore Ceriscioli nella sua veste di assessore regionale alla sanità. Il documento è stato consegnato al sottoscritto e al vice sindaco, Vincenzo Felicioli, in un incontro avvenuto in Regione alla presenza del presidente e di tutti i vertici Asur”.

Prima di diffonderlo pubblicamente ho ritenuto opportuno – spiega il sindaco Martini – presentarlo al Consiglio comunale alla prima occasione utile. Pur rimanendo tutte le contrarietà sulla decisione di chiudere il Punto nascite, contro cui l’Amministrazione comunale ha presentato ricorso e sulla quale attendiamo una pronuncia da parte del Tar prevista per il 19 febbraio prossimo, il progetto, dopo anni di discussioni e incertezze, dà finalmente un ruolo alla struttura settempedana mettendo un punto fermo rispetto a tutte le assurde e inconsistenti ipotesi di chiusura“.

Il Bartolomeo Eustachio diverrà un vero riferimento, a livello provinciale, per quanto riguarda la chirurgia specialistica. Nell’ambito della week surgery, infatti, lavoreranno diverse discipline chirurgiche: l’oculistica, la dermatologia, l’urologia, la ginecologia e la chirurgia generale. L’attività oculistica, che sarà potenziata con incremento di posti letto e la possibilità di prolungare la degenza per garantire un’adeguata assistenza, migliorerà anche nella qualità grazie al laser ad eccimeri adibito alla chirurgia refrattaria e al trapianto di cornea. Qui rimarrà l’Unità Operativa complessa con Vincenzo Ramovecchi primario e qui sarà concentrata tutta l’attività di urgenza e di chirurgia maggiore.
Per la chirurgia generale specialistica e non è prevista un’implementazione dell’attività che attualmente viene espletata presso altre strutture con l’aggiunta, anche in questo caso, di posti letto. Sarà inoltre possibile eseguire interventi urologici anche in via endoscopica per il trattamento di patologie delle vie urinarie. Inoltre, altra importante novità anche in questo caso, è stata prevista l’attività chirurgica dermatologica avanzata. Implementerà pure l’attività di sala operatoria con un consistente aumento delle sedute settimanali. Le sedute aumenteranno con anestesista dedicato anche per interventi maggiori.

Non cambierà nulla per la medicina generale e per l’indirizzo geriatrico – vascolare e non cambierà nulla per l’oncologia. Per la ginecologia si prevede, invece, il mantenimento di tutta l’attività laparoscopica da altri ospedali oltre all’espletamento anche di un’attività di uroginecologia. Inoltre è previsto il mantenimento dell’attività consultoriale e la gestione della gravidanza a basso rischio fino a 37 settimane. Rimangono la diagnostica prenatale di secondo livello e tutta l’attività ambulatoriale. Per dare risposta all’alto tasso di anzianità sono previsti dieci letti di lungo degenza e dieci di cure intermedie.

Per quanto riguarda sempre i posti letto– sottolinea il sindaco – ricordo che la delibera 735 della Giunta regionale prevedeva 42 posti letto. Ora con l’implementazione delle nuove attività ne avremo 62, con un aumento di 20 posti. Viene riconosciuta la situazione attuale in risposta alle emergenze, con la nostra elisuperficie praticamente unica nelle Marche ad essere abilitata al volo notturno, e tutte le altre eccellenze come l’Hospice“.

Cambierà, infine, l’organizzazione dei reparti e finalmente potremo vedere tutto l’ospedale illuminato – conclude –. Al primo resteranno medicina e oncologia, al secondo piano avremo oculistica, al terzo la lungodegenza e al quarto la week surgery con pediatria e ginecologia. Il nostro ospedale è stato sempre identificato come un centro per la specialistica. Ricordo che dal 2008 è stata costituita una commissione paritetica perché già da allora si parlava di chiusura dell’ospedale. Adesso abbiamo la possibilità di mettere i contenuti in una struttura che può diventare riferimento per un territorio veramente vasto“.

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