Verdi per i Beni Comuni a Macerata
Il movimento politico dei Verdi è un’esperienza nuova in città, se guardiamo alla data di costituzione, il 15 giugno scorso; in verità è già radicata sul territorio visto che al suo interno si incontrano realtà diverse e importanti: persone ed individualità provenienti da spazi sociali e da organizzazioni di cooperazione internazionale; da movimenti degli studenti medi e universitari, da gruppi animalisti ed ambientalisti; da associazioni artistico-culturali, di promozione sociale e tutela dei diritti civili e individuali; da reti che promuovono il consumo responsabile, l’economia solidale e locale. Realtà che hanno una lunga esperienza alle spalle e operano da anni nel nostro territorio.
Realtà che si sono incontrate nella condivisione di alcuni denominatori comuni: innanzitutto contribuire attivamente e direttamente ad ostacolare la possibilità di una vittoria delle destre e di una materializzazione delle politiche governative nazionali a Macerata. Realtà che invece vogliono Partecipare senza delegare al governo della città, un governo che faccia del coinvolgimento reale di tutti i cittadini la base delle proprie scelte, per esprimere e rappresentare le forze vive che animano il tessuto sociale e produttivo, per costruire insieme un altro tipo di sviluppo possibile per il nostro territorio.
Da questo punto di vista non nascondiamo la nostra volontà di assumere la responsabilità di entrare a far parte dell’amministrazione, mettendo a disposizione della città la conoscenza di un territorio che viene dall’esperienza di un movimento politico che riassume in sé singolarità e collettività che da anni lavorano attivamente e concretamente in particolar modo nel campo della cultura, dell’ambiente e dei servizi sociali, anche a stretto contatto e collaborazione con l’amministrazione cittadina.
Siamo una realtà giovane, che può contribuire realmente a dare una ventata di novità ad una politica che ne ha estremamente bisogno, che deve sempre di più calarsi nel reale e nelle dinamiche di vita quotidiane per poter incidere e creare opportunità di una vita degna soprattutto alle nuove generazioni, troppe volte dimenticate dalle nostre istituzioni o solamente trattate come categoria da disciplinare e controllare.
I Verdi per Macerata
* ENERGIE ALTERNATIVE – Progetto “CO-energia: consumare e produrre insieme energia da fonti rinnovabili”: un impianto fotovoltaico pubblico/privato in multiproprietà, in un contesto di democrazia energetica: utilizzare spazio pubblico per un impianto fotovoltaico, pensato in particolare per chi non ha possibilità di farlo in proprio (Fra vari investitori privati vengono suddivise quote di un impianto fotovoltaico in multiproprietà, dove l’ente pubblico individua l’area – esempio il tetto di una palestra – e realizza l’impianto con un gruppo di cittadini. Attraverso il principio della multiproprietà ad azionariato diffuso, potranno aderire al progetto i residenti nel comune, proporzionalmente alle quote possedute, i privati riceveranno periodicamente la quota parte del flusso economico generato dall’impianto – incentivi statali e valore dell’energia prodotta – che permetterà il totale ammortamento della cifra versata ed un interessante rendimento).
* RIFIUTI ZERO – Potenziamento dell’investimento sulla raccolta differenziata porta a porta e su forme avanzate di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, attraverso l’adozione per la città di una “strategia rifiuti zero”. Una prospettiva strategica che punti all’estensione della “raccolta differenziata spinta” a tutto il territorio comunale e alla soppressione della linea di incenerimento, riconvertendo l’impianto Cosmari di Piane di Chienti in base alla tecnologia del trattamento meccanico-biologico e installando un centro riciclo che offra opportunità occupazionali e di rendimento economico attraverso la vendita dei materiali riciclati (Sull’esempio dell’’impianto di Vedelago (non gestisce la frazione umida e che quindi utilizza solo sistemi meccanici), che grazie all’accoppiamento di diversi impianti che lavorano in serie, è in grado di rendere riutilizzabile circa il 99% del rifiuto conferito derivante sia dalla raccolta differenziata residenziale porta a porta (proveniente dai Comuni del circondario) sia rifiuti industriali di commercianti ed artigiani; grazie a questi impianti il centro è in grado di portare all’industria una materia prima-seconda riutilizzabile in ulteriori cicli di produzione). Gli interventi in oggetto sono subordinati alla riaffermazione del ruolo di Comune capoluogo all’interno del Consorzio Obbligatorio Smaltimento Rifiuti dalla parte della tutela dei diritti e della salute dei cittadini di Sforzacosta a cui va riconosciuto pieno coinvolgimento nelle scelte amministrative dell’ente.
* ACQUA BENE COMUNE – Impegni amministrativi a tutela dei beni comuni come l’acqua, riaffermandone il valore di diritto fondamentale contro ogni ipotesi di privatizzazione della gestione. Inserimento nello Statuto Comunale di una specifica formulazione che definisca il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica (Il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua ha provveduto a costruire una delibera-tipo che, nella sostanza, si basa sul riconoscimento che l’acqua è un bene comune naturale finito, indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi e, dunque, in considerazione dell’esigenza di tutelare il pubblico interesse allo svolgimento di un servizio essenziale, con situazione di monopolio naturale, considera il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica).
* TUTELA DEL TERRITORIO – Promozione di una politica urbanistica che sappia difendere e valorizzare l’armonia e l’equilibrio ambientale del territorio, ponga limite al suo consumo indiscriminato e punti alla riqualificazione dell’esistente, riservando attenta e specifica considerazione all’edilizia residenziale pubblica. Una politica urbanistica che sia ispirata al recupero ad uso sociale di strutture comunali e spazi urbani: esempi positivi sono rappresentati dal progetto di Centro Culturale Polivalente per il Centro Fiere di Villa Potenza, il recupero del “parco delle Fonti” nella zona di Fontemaggiore, l’idea “una piazza per ogni frazione”.
* Ampliamento e realizzazione ex-novo di spazi verdi in città, piste ciclabili e spazi polifunzionali concepiti come spazi di socialità, coinvolgendo la cittadinanza nella cura e nel mantenimento degli stessi attraverso “comitati di quartiere”; realizzazione di un gattile comunale e forme di tutela riconosciute alle colonie feline di quartiere.
* BIO E TIPICITA’ – Valorizzazione dell’agricoltura di qualità, dai prodotti tipici locali all’agricoltura biologica, di concerto con le aziende agricole del territorio attraverso la realizzazione di mense scolastiche e ospedaliere bio – secondo la normativa regionale che prevede dei bandi di finanziamento per quei comuni che decidono di passare al BIO (Legge Regionale 3 Aprile 2002, n°4) – l’istituzione di un “farmer market” in collaborazione con i Gruppi di Acquisto Solidale presenti in città, la creazione di un disciplinare per il riconoscimento delle tipicità nel territorio comunale (DECO Denominazione Comunale).
* MOBILITA’ SOSTENIBILE – Definizione di un piano di trasporti e mobilità sostenibile che assicuri la fruibilità del mezzo pubblico e il necessario collegamento con frazioni e zone periferiche, in considerazione della natura di capoluogo di Provincia come centro di una metropoli diffusa.
* PARTECIPAZIONE – Adozione di una politica della partecipazione che sappia individuare strumenti che superino l’esclusiva funzione consultiva, siano capaci di inaugurare percorsi condivisi con la cittadinanza e rappresentare forme concrete di coinvolgimento nei dispositivi decisionali dell’amministrazione. Assunzione di un ruolo di garanzia per la prosecuzione di esperienze partecipative dal basso già in atto, come i comitati mensa nelle scuole.
* WI-FI FREE – Accelerazione del processo di informatizzazione degli uffici pubblici, per fare delle nuove tecnologie uno strumento democratico di informazione e servizio ai cittadini: riorganizzazione e ridefinizione del portale web del Comune – anche sperimentando tecnologie informatiche innovative e l’attivazione di strumenti web 2.0 – secondo una struttura multilingue che renda fruibili i servizi per la cittadinanza migrante e valorizzi la vocazione turistica della città. Sviluppo di una rete infrastrutturale wi-fi che consenta un accesso libero e diffuso alla banda larga attraverso molteplici punti di collegamento, verso una città “Wi-fi free”.
* CENTRO STORICO E UNIVERSITA’ – Valorizzazione del centro storico attraverso la promozione di una progettualità condivisa da tutti gli attori e soggetti sociali che lo attraversano: residenti, commercianti, studenti, lavoratori, migranti. Questo con particolare riguardo alla necessaria maggior integrazione tra amministrazione e Ateneo sul versante dei diritti e dei servizi per gli studenti. Dal punto di vista dello sviluppo produttivo, nei termini della produzione culturale e immateriale che anima la città, coordinare l’azione di Comune, Accademia di Belle Arti, Università e imprese commerciali per promuovere programmi e azioni di intervento (esempi potrebbero essere rappresentati da forme di collaborazione delle tre librerie di Corso della Repubblica per presentazioni di libri ed incontri con autori, dall’ipotesi di un consorzio fra i locali del centro storico per l’organizzazione di eventi culturali di varia natura).
* CULTURA E SPAZI SOCIALI – Definizione dell’offerta culturale della città in termini globali, complessivi e condivisi. E’ necessario, in tal senso, mettere a valore le esperienze di produzione artistica e culturale presenti in città attraverso un percorso che tenga conto del dato associativo e di tutte quelle soggettività, gruppi o singoli non formalmente organizzati, che di fatto ne costituiscono il tessuto culturale, costituendo, in alcuni casi, esempi di eccellenza. Un obiettivo raggiungibile da una parte, attraverso la creazione di “nuovi spazi della cultura” dove ogni soggettività possa esprimersi e formarsi (fondamentale in tal senso la promozione di corsi e laboratori di formazione e di eventi culturali di respiro internazionale); dall’altra parte attraverso una politica di sviluppo economico ed occupazionale che riconosca reddito e autonomia organizzativa a chi promuove e produce cultura.
Creazione di una scuola di formazione per tecnici specializzati con sede all’Arena Sferisterio; sviluppo di un piano di incoming convenzionato per l’organizzazione di eventi culturali promossi “dal basso” da realtà locali di produzione indipendente.
* SERVIZI GARANTITI – Rafforzamento dell’offerta dei servizi pubblici comunali per una Macerata sempre più città accessibile, aperta e solidale. A partire dalla messa a punto di una serie di interventi volti ad offrire servizi sociali essenziali in forma gratuita e garantita, con riguardo particolare alle categorie particolarmente colpite dalla crisi, alle categorie degli anziani, dei precari, degli studenti e dei lavoratori dell’Università – per questi ultimi agendo in un contesto di più ampia ed efficace collaborazione tra Ateneo e Comune (esempi possono essere rappresentati dalla semplificazione e riorganizzazione dell’intervento comunale per quanto riguarda i “trasferimenti” – per mezzo dell’adozione di un generico assegno di sostegno al reddito per i nuclei in difficoltà che ricomponga la frammentazione nelle voci di spesa sociale – e dalla possibilità di integrare questi ultimi con servizi gratuiti – parcheggi, mezzi pubblici, ecc.).
* INTEGRAZIONE – Sul versante delle politiche di solidarietà e integrazione è assolutamente indispensabile uno sforzo ulteriore nella gestione dei servizi sociali all’immigrazione affinchè i diritti di cittadinanza possano trovare pieno riconoscimento nel nostro territorio: va riorganizzata la rete degli uffici comunali rivolti al cittadino migrante, integrati da una rete di interpreti e mediatori linguistici e culturali, da estendere agli istituti scolastici e agli altri enti pubblici presenti in città; va potenziato l’investimento nei servizi di assistenza e accoglienza, ampliando l’offerta di strutture e programmi di intervento a tutela in particolar modo dei rifugiati politici e dei minori non accompagnati, rispetto ai quali l’istituzione comunale non può e non deve mai sottrarsi al suo impegno umanitario e civile.
La garanzia del rispetto dei diritti nasce anche dalla messa in rete delle esperienze del volontariato e dell’associazionismo solidale che è necessario valorizzare in un contesto di collaborazione pubblico-privato sociale. Un piano di interventi da sviluppare nella prospettiva della riaffermazione delle prerogative amministrative proprie del Municipio, verso forme di sperimentazione per il trasferimento di competenze dalle Questure ai Comuni, come già testimoniato dalle buone prassi locali avviate in diverse città di concerto con l’ANCI. Implementazione dell’assistenza sanitaria per sans papiers e senza fissa dimora.
* SPORT – Promozione della cultura sociale dello sport come veicolo dei valori della solidarietà e dell’antirazzismo. Programmazione di interventi che incentivino l’accesso libero e diffuso alla pratica sportiva.
Da Federazione Verdi Macerata
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