Macerata: inaugurata la “Casa Valentina”
Venerdì 3 aprile è stata inaugurata a Macerata ‘Casa Valentina’, la nuova struttura di accoglienza per donne e minori sia italiani che stranieri spesso vittime di violenza, che vivono in situazioni di disagio sociale, abitativo e familiare, presso la parrocchia Santa Croce.
“È un nuovo tassello che si aggiunge a una bella rete sociale”, ha commentato il prefetto Vittorio Piscitelli; mentre il questore Paolo Passamonti che ha ricordato come Casa Valentina rappresenti un esempio di “sicurezza integrata e partecipata che dà un contributo notevole alla sicurezza cittadina garantita dalla polizia”. E in un momento difficile come quello attuale della crisi economica, a Macerata c’è ancora posto per la solidarietà. Quella perpetrata sia dalle associazioni che dai volontari, perché, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Meschini, “serve il professionismo degli operatori sociali, ma anche il cuore dei volontari”. A loro si affiancherà presto il contributo economico della diocesi attraverso il Fondo di garanzia. “Il 31 maggio in tutte le chiese italiane verranno raccolte le offerte – ha spiegato il vescovo Claudio Giuliodori -. Nel Maceratese ci sono 2.500 famiglie con tre figli o più, se ci saranno situazioni di necessità, saranno aiutate”. Seicento, invece, “sono le famiglie della provincia che dall’inizio dell’anno hanno perso il lavoro”, ha ricordato il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, e in questo momento di “crisi vera” ha rivolto l’invito agli altri Comuni a seguire l’esempio virtuoso di solidarietà maceratese. Ma “di problemi ce ne sono – ha ammesso Enrico Marcolini, presidente della onlus Centro di ascolto e accoglienza che gestirà Casa Valentina tramite la cooperativa sociale Rapadura, dobbiamo finire di pagare la struttura”, donata all’associazione da “una signora straordinaria, di una generosità incredibile”, Valentina Vitali. La ristrutturazione dell’edificio, infatti, è costata finora oltre 350 mila euro, fondi reperiti grazie alla Caritas nazionale, all’8×1000 e alla Fondazione Carima, il cui presidente, Franco Gazzani, ha già anticipato che da quest’anno saranno spostate le risorse verso i settori attualmente più penalizzati come l’assistenza agli anziani e la formazione giovanile.
Da Simone Baroncia
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