Macerata, bilancio dell’occupazione di genere presentato all’Università
Negli ultimi anni l’occupazione femminile è aumentata; nonostante questo però c’è ancora molta strada da fare per il raggiungimento di una situazione di pari opportunità con il genere maschile.
Ancora grande è infatti il divario tra uomini e donne in numerosi ambiti: la tipologia di lavoro è fortemente stereotipata per quanto riguarda l’occupazione femminile (nonostante le donne rappresentino la maggioranza dei nuovi laureati), il ricorso al lavoro flessibile caratterizza principalmente la donna, il tasso di occupazione delle donne tra i 20 e i 40 anni si abbassa notevolmente se hanno dei figli, la retribuzione femminile è mediamente inferiore a quella maschile.
Sono stati questi i principali spunti di discussione nell’incontro sul Bilancio di Genere rivolto agli studenti di Economia e scienze politiche dell’Università di Macerata, al quale sono intervenute l’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Macerata, Clara Maccari e la professoressa Katia Giusepponi. L’incontro si è svolto nell’ambito del programma di partecipazione del Bilancio di Genere che in questi giorni viene illustrato con diversi appuntamenti in varie località della provincia. Parlando agli studenti, l’assessore Maccari ha evidenziato come il Bilancio di Genere sia uno strumento nuovo attraverso il quale la Provincia di Macerata, ormai da due anni, fa un resoconto di ciò che è stato fatto, e di come ancora bisogna lavorare, nell’ottica di sviluppo delle pari opportunità.
“L’ente pubblico – ha detto Clara Maccari – deve porre costante attenzione alle esigenze della gente per poter dare risposte concrete e veloci, intervenendo profondamente e strategicamente nel territorio, creando così i presupposti di benessere sociale, civile ed economico. Fondamentale è quindi inserire la problematica di genere al centro di ogni linea di intervento”. Nello specifico della Provincia di Macerata l’assessore ha illustrando il “progetto Conciliazione”, finalizzato a favorire l’introduzione di strumenti che consentano a donne e uomini di conciliare in modo equilibrato tempi per il lavoro e tempi per la famiglia, sradicando stereotipi che costringono a drastiche scelte tra il ruolo di madre/padre e quello di lavoratore. Uno degli strumenti adottati dalla Provincia è il “Voucher” di conciliazione: contributi per le spese effettivamente sostenute presso servizi pubblici o privati di assistenza per accudire figli minori o famigliari con gravi disabilità o anziani non sufficienti.
La prof.ssa Giusepponi ha concluso l’incontro con alcuni dati in tema di parità tra uomini e donne: “Nel quadro mondiale, il posizionamento dell’Italia non è affatto positivo. Secondo The Global Gender Gap Report 2006 l’Italia, insieme a Cipro, è fanalino di coda tra i Paesi dell’Unione Europea e tra i 115 Paesi considerati dall’indagine è al 77° posto nella graduatoria capeggiata, nell’ordine, da Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Germania. L’Italia, inoltre, figura all’87°posto per quanto riguarda specificatamente partecipazione e opportunità delle donne nell’economia.
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