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Importante contributo dell’Università di Macerata alla mostra su Leopardi e Lorenzo Lotto

La "Cattedra Giacomo Leopardi" dell'ateneo ha partecipato attivamente all'allestimento dell'esposizione curata da Vittorio Sgarbi

Università di Macerata

La Cattedra Giacomo Leopardi dell’Università di Macerata ha collaborato all’allestimento della mostra “Solo, senza fidel governo et molto inquieto de la mente. Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi” a cura di Vittorio Sgarbi, appena inaugurata a Recanati, visitabile a Villa Colloredo Mels fino all’8 aprile 2018. “Le opere in mostra mettono in rapporto due uomini meditativi, contemplativi e in possesso di doti straordinarie. Da una parte un universale Giacomo Leopardi – ha spiegato Sgarbi -, dall’altro uno sconfinato Lorenzo Lotto. Questi due uomini non hanno un confine marchigiano, ma per entrambi Recanati è stata ragione di riflessione della vita”.

Il percorso su Leopardi permetterà di godere della straordinaria esposizione di documenti, manoscritti e cimeli del poeta, la cui selezione e cura scientifica sono state affidate alla professoressa Laura Melosi e a LorenzoAbbatedella cattedra leopardiana di Unimc: una vera e propria riscoperta del patrimonio leopardiano che torna, dopo molti anni, a disposizione di tutta la cittadinanza, dei turisti e degli studiosi.

Questa raccolta si compone di tre nuclei principali, ognuno dei quali con caratteristiche specifiche.

Il primo e più importante dal punto di vista filologico è la donazione che l’editore Felice Le Monnier fece al Municipio di Recanati nel 1881. In mostra si trova esposto il bellissimo manoscritto del “Saggio sopra gli errori popolari degli antichi”, una copia di 412 pagine, con frontespizio, indice e dedicatoria. Tutte le correzioni e le integrazioni delle parole greche sono di mano di Leopardi. Fa parte della donazione anche la maschera funeraria di Leopardi, ricavata dal calco in gesso del volto fatto eseguire da Ranieri subito dopo la morte del poeta, il 14 giugno 1837.

Il secondo nucleo della Collezione del Comune di Recanati è significativo dal punto di vista documentale. Molti tra i documenti conservati sono lettere, di Giacomo e dei suoi familiari. Lettere a personaggi del mondo culturale, ma anche lettere familiari, scritte lontano da Recanati, come quella straziante del 7 luglio 1833 al padre, da Firenze.

Il terzo nucleo della Collezione del Comune di Recanati è importante dal punto di vista figurativo. È costituito da quadri e sculture di diversa provenienza, opere d’arte tra le quali merita una menzione di riguardo la piccola galleria di ritratti di famiglia.

“Immagini, frammenti di opere, istanti di vita, tutti rari, preziosi e significativi – sottolinea la professoressa Laura Melosi -. E se proprio se ne dovesse indicare uno emblematico di questo percorso, forse la scelta cadrebbe sul foglio di un album, un oggetto che non poteva mancare in un salotto dell’Ottocento. Tra le dediche apposte dai diversi ospiti, anche quella dello stesso  Leopardi, che riprende tre versi di uno dei sonetti più malinconici e angosciati del Canzoniere di Petrarca: «E le cose presenti e le passate / Mi danno guerra, e le future ancora; / E ‘l rimembrar e l’aspettar m’accora»”.

La mostra è promossa dalla Regione Marche e dal Comune di Recanati, con il contributo della Camera di Commercio di Macerata e in collaborazione con Casa Leopardi, Università degli Studi di Macerata e Centro Nazionale Studi Leopardiani.

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