Nuovo gemellaggio per Macerata con la città etiopica di Emdibir
Dopo Issy-les-Moulineaux, Weiden e Floriana è in arrivo un nuovo gemellaggio per Macerata. Stavolta il rapporto sarà stipulato con una città del continente africano, Emdibir, in Etiopia, sulla base delle intense relazioni stabilite negli ultimi anni dalla comunità maceratese con la regione etiopica del Guraghe.
Nella mattinata di martedì 30 settembre, in Comune, sono state poste le basi del gemellaggio nel corso di un incontro tra il sindaco Giorgio Meschini e il vescovo di Emdibir, Abune Musie Gebreghiorghis. Hanno partecipato all’incontro anche don Attilio Marinsalti, parroco dell’Immacolata e Tommaso Paoli, socio fondatore dell’onlus “Viva l’uomo”.
Per il gemellaggio con la capitale del Guraghe, novemila abitanti a duecento chilometri da Addis Abeba, occorrerà attendere il nulla osta del ministero degli Esteri, ma il sindaco ritiene che entro dicembre sarà cosa fatta.
Nell’ambito della diocesi locale già due sono le iniziative attuate dalla parrocchia dell’Immacolata e una dei Lions e lo scorso febbraio è stata inaugurata una chiesa con i sussidi della comunità maceratese. Attraverso l’iniziativa “Arti e mestieri” poi i Lions club hanno costruito vari insediamenti produttivi, tra cui un mulino, a Wolisso.
Gebreghiorghis è frate cappuccino, vescovo della diocesi eretta nel 2003 da Giovanni Paolo II in una regione di quattro milioni di abitanti per metà musulmani. I cattolici sono una minoranza ma particolarmente attiva visto che i due ospedali della Regione, realizzati grazie all’8 per mille, sono gestiti dalla chiesa cattolica.
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