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Tolentino: performance di pittura dal vivo di Patrizia Tardelli

Quadro Patrizia TardelliSabato 4 e domenica 5 ottobre Patrizia Tardelli sarà a Tolentino presso i nuovi locali espositivi della ditta Fallimenti s.r.l., in via Cristoforo Colombo, per due giorni di performance di pittura dal vivo. Patrizia Tardelli da qualche anno vive e lavora a Senigallia, ma è nata e cresciuta a Tolentino e non dimentica le sue radici alle quali è profondamente attaccata.

Ritorna nei suoi luoghi, in mezzo alla sua gente da cui ha ricevuto l’amore per la terra, il calore del sole, il colore dei fiocchi di neve e l’amore per le cose semplici come la fetta di pane e il bicchiere di vino in mezzo al tavolo.
"Il mio amore per la pittura è amore delle cose, dell’aria, della luce, della terra e dei colori, delle linee e delle ombre, e ancora della luce che in ogni ombra continua a mantenersi e durare" dice l’artista "Dipingere è il piacere di toccare con le mani e con gli occhi, di annusare-ascoltare-masticare: le nuvole e l’erba, il vento e la sabbia, ma anche le vernici, le tele, le setole dei pennelli, il legno delle tavole. C’è una forma di religiosità primordiale nel mio “pitturare”. Si, credo di essere panteista, forse epicurea, non so, non importa, non mi importa definirmi. Per me è sacra la schiuma dell’onda ed è sacra la prua della barca tirata in secca, è sacra l’ombra lunga di tramonto di una torre antica ed è sacro il ciottolo corroso spiaggiato da fiume. E poi certo, ci sono i sogni e le visioni, anche le inquietudini e le paure, l’impalpabile. l’indefinibile, ma ogni cosa diventa reale, concreta, consistente se con carboncino colori pennelli spatole riesco a spiaccicarla su un foglio o su una tela, ora si può toccare oltre che vedere, e possono toccarla e vederla tutti, una, due, tre, tante volte, tutte quelle che si vogliono." Qualcuno ha definito la sua pittura “naif”: alla Tardelli non importa definirsi, ma ha commentato "Sono andata lo stesso a riguardarmi le definizioni di “naif”. No, non sono “naif”, né la mia è “Art brut” o “arte primitiva”, però ho trovato alcune frasi e definizioni che mi piacciono e che descrivono, almeno in parte, la mia pittura come ‘dipingono per se stessi esprimendo senza compromessi una visione realistica e poetica’, ‘sorgere dal materiale’, ‘nutrirsi delle iscrizioni, delle disposizioni istintive’, ‘pittori dal cuore sacro’, mi ci ritrovo".
E’ un desiderio di esplorare e sperimentare, e l’elemento scatenate di questo desiderio è l’amore per la gente, la voglia, il gusto di regalare un sorriso e da quel sorriso attingere l’energia per far vibrare il pennello sulla tela o su qualsiasi cosa che possa fermare il colore, cogliendo l’attimo del sentimento che in quel momento fluttua nell’aria. In questa giostra di movimento della gente, Patrizia Tardelli sarà lì, in quello spazio pieno di voci, di occhi, di movimenti a "colorare" le sue tele.

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Lunedì 29 settembre, 2008 
alle ore 14:25
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