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Una nuova proposta da Unicam per prevenire il rischio sismico

Faglie attive, magnitudo massima attesa e ciclo deformativo

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Una nuova proposta condivisa dal mondo scientifico per prevenire il rischio sismico. Una proposta proveniente dall’Ateneo della città ducale di Camerino, fortemente provata dagli eventi simici del 2016. La volontà è quella di redigere una nuova carta della pericolosità sismica con riferimento alle faglie attive, le loro caratteristiche in termini di magnitudo massima attesa e ciclo deformativo e quindi tempi di ritorno dei terremoti.  Semplificando, – afferma il prof. Tondi, coordinatore del team che ha organizzato il convegno camerte – con l’impostazione di tipo probabilistico oggi il terremoto è trattato come se si parlasse di temporali: è probabile che ne accada uno dove ieri ce n’è già stato un altro e invece non è così. Infatti, con i dati geologici a nostra disposizione, oggi siamo in grado non certo di prevedere quando avverrà un terremoto, ma di dire in quale luogo avverrà in futuro, con che magnitudo massima ed indicare le aree dove è più probabile accada prima di altre. E’ necessaria quindi una carta condivisa delle faglie attive e capaci d’Italia“.

Il mondo della geologia si è quindi riunito a Camerino, accanto al prof. Emanuele Tondi, alla presenza di più di cento scienziati, provenienti da tutto il mondo, tra cui Nuova Zelanda, Giappone, Cina, America, Regno Unito, Germania e molti altri. Presenti anche il prof. Graziano Leoni, Prorettore vicario Unicam designato e il prof. Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

 

 

 

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