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San Severino, finisce in tragedia il tentato suicidio

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Auto in fiammeE’ morto l’infermiere in pensione che si era dato fuoco sabato pomeriggio scorso nella frazione di Serripola, vani i tentativi di salvarlo al Torrette di Ancona. Si cerca ora di capire le motivazioni del gesto.


 

Non è sopravvissuto al fuoco Enio Fiori, 59enne infermiere in pensione che nel pomeriggio di sabato era rimasto ustionato dalle fiamme apparentemente scaturite dalla propria auto, arsa completamente nell’evento, svoltosi in prossimità della frazione settempedana di Serripola. A nulla sono valsi i tentativi dei medici del Policlinico Torrette di Ancona di evitare la morte del ricoverato. La sua sorte era già segnata al momento dell’arrivo all’ospedale dorico. Fiori avrebbe riportato ustioni di terzo grado sull’80-90% del corpo. Il tipo e l’estensione della bruciatura subita facevano temere per la sua vita. La gravità della situazione non ha consentito il trasferimento del pensionato in un centro grandi ustionati, il più vicino dei quali, per la nostra regione, è a Cesena. Il miracolo, alla fine, non è avvenuto.

Intanto a San Severino molti amici e conoscenti si interrogano sulla dinamica dell’incidente. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe praticabile la pista del suicidio. L’auto, una Punto celeste a benzina, immatricolata da appena un paio d’anni, non fa pensare ad una fuga di carburante, cosa che avvalorerebbe la tesi del rogo fortuito. Inoltre sembra che vicino all’abitacolo della macchina sia stata trovata una tanica di benzina semi vuota. “Negli ultimi tempi, forse per il ritiro dall’attività lavorativa e per il dolore provocato dalla scomparsa dell’anziana mamma a cui era fortemente legato – racconta un ex collega di lavoroEnio sembrava inquieto. Era molto sbadato e nel suo carattere era emersa una componente di nervosismo che prima non avevamo mai notato. Sembra anche che temesse di avere qualche difficoltà economica. Tutto ciò non gli ha mai impedito, però, di scambiare quattro chiacchiere con i vecchi amici in serenità”.

Ci ha colpito, in particolare – aggiunge un cliente del bar che Fiori frequentava -, l’acquisto da parte di Enio di quattro pacchetti di sigarette alla volta: una quantità insolita”. Ieri sera, è stata diffusa la che Enio avrebbe lasciato un biglietto d’addio indirizzato ai suoi due figli. “Perdiamo un ottimo lavoratore ed una persona squisita. È un grande dolore per tutti noi” ha detto una collega dell’Hospice, l’ultimo reparto dell’ospedale di San Severino Marche in cui Enio ha lavorato.

Marco Di Pasquale

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Martedì 12 ottobre, 2010 
alle ore 14:00
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