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Porto Recanati, un esempio di solidarietà per gli sfollati

L'accoglienza: in città 800 persone da Camerino, Ussita e Fiastra

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L'accoglienza degli sfollati per il sisma del 30 ottobre a Porto Recanati

Tante città costiere si sono mobilitate per l’aiuto ai terremotati, tra queste anche Porto Recanati. Circa 800 sfollati hanno trovato una sistemazione nelle strutture messe a disposizione dal Comune. Persone da Ussita, Camerino e Fiastra si sono trasferite nella località costiera dopo gli eventi sismici, soprattutto dopo la scossa del 30 ottobre.

I terremotati – spiegano i volontari dell’associazione Porto Recanati Solidale – si trovano nei vari camping che hanno dato la loro disponibilità: oltre 300 persone sono presso il camping Medusa, all’incirca un centinaio nel camping Bellamare ed altrettanti al camping Pineta; oltre cinquanta sono al Casale del Conero e i restanti nel Residence Bianchi“.

Sotto il controllo di Protezione Civile e associazioni di volontariato si è attivata immediatamente la raccolta di indumenti e di tutto il materiale necessario che può essere consegnato a tutti i referenti di Quartiere o presso l’ex-scuola Diaz. Tutti i quartieri si sono mobilitati, dato che l’assistenza sarà prolungata.

L'accoglienza degli sfollati per il sisma del 30 ottobre a Porto RecanatiCi siamo già occupati del terremoto ad Amatrice dopo il 24 agosto – continuano i volontari di PRS – per il quale abbiamo mandato immediatamente quattro tir carichi di tutto il necessario per un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal sisma anche grazie alla Croce Azzurra. In questa ennesima situazione di emergenza ci siamo immediatamente attivati con gli stessi obiettivi, la stessa solidarietà e lo stesso impegno. Vogliamo ribadire anche l’aiuto, l’impegno e la solidarietà di tutti i cittadini e i volontari di Porto Recanati, del Comune, delle altre Associazioni e della Protezione Civile, fondamentali in questa situazione di emergenza“.

Le persone ospitate qui a Porto Recanati approfittano di un po’ di serenità per una passeggiata, per riscuotere la pensione, per andare in chiesa, insomma piccole scene di vita quotidiana all’interno di un dramma e di un contesto molto precario. Con i responsabili dei servizi sociali del Comune, si è parlato dell’inserimento negli asili nido, scuole materne, elementari e medie dei bambini e ragazzi: si stanno ripetutamente incontrando i dirigenti scolastici per decidere sul da farsi anche in accordo col provveditorato agli studi, anche se molti dei terremotati sono restii a questa soluzione, poiché sperano di tornare il prima possibile nelle loro case“.

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