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A Camerino prende il via il Premio Massimo Urbani

Il jazz sfilerà per il centro storico della cittadina tra concerti, aperitivi musicali, conferenze e jam session

Emanuele Cisi

Al via giovedì 9 giugno la XX edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani che farà di Camerino fino a sabato notte la capitale marchigiana del grande jazz.

Una vera e propria festa che coinvolgerà tutto il centro storico con concerti, mostre, jam session, conferenze e la novità assoluta di questa edizione, gli aperitivi internazionali che riprendono il concept “jazz come linguaggio che unisce i popoli e le culture”.

È infatti, proprio collegata a questo tema la conferenza di apertura alle 17 che, partendo da Camerino città del jazz e cosmopolita per via dell’Università, e attraversando i venti anni di storia del Premio, approfondirà la questione relativa al jazz come metalinguaggio che parla a più culture e le stringe in un armonico dialogo. Ad intervenire oltre al Direttore Artistico del Premio, Daniele Massimi, anche il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il Rettore di Unicam Flavio Corradini, l’Assessore Regionale alla Cultura Moreno Pieroni e ESN – ERASMUS, partner fondamentale per la realizzazione degli aperitivi internazionali. Intanto dalle 16 con “Il Piacere del Vinile” presso l’atelier di architetti Harcome in Corso Emanuele, su un impianto stereo di altissimo livello Angelucci Hi-Fi verrà posto in ascolto guidato “Birth of the cool” di Miles Davis, introdotto dal giornalista Fabio Ciminiera.

P. Funking Band di PerugiaDalle 18 infatti tutti i locali del centro storico aderenti all’iniziativa serviranno gustosissimi aperitivi delle nazioni di provenienza degli studenti Erasmus del polo universitario di Camerino, una iniziativa che, nel nome del jazz, mette in dialogo il tessuto studentesco internazionale con quello cittadino. Tra le strade al ritmo serpeggiante del funk procederà anche la marching band perugina che ha scaldato il palco del concertone del Primo Maggio a Roma, la P-Funking Band. Ben 15 elementi di energia (foto a lato) per portare scompiglio e festa nella città ducale.
Alle 21 è tempo di gara e al Teatro Marchetti si apre la competition con i 12 finalisti intenti a sfilare sul palco e confrontarsi con gli standard del jazz davanti alle due giurie, quella tecnica presieduta dal sassofonista Emanuele Cisi e quella critica composta dai giornalisti delle riviste nazionali Musica Jazz, Jazz It, All About Jazz e Jazz Convention.

Alle 22.30 invece sarà la volta del primo grande concerto di questa edizione. Il sassofonista torinese Emanuele Cisi (foto in alto), grandissima cultura jazzistica e un lungo percorso nel mondo del jazz sia nazionale che estero tra Europa e Stati Uniti, salirà sul palco assieme a Massimo Manzi alla batteria, Massimo Moriconi al contrabbasso e Andrea Pozza al piano.
Ad accompagnare il tempo dal post concerto alla seconda serata con la jam session del Maurizio Urbani Quartet, un nuovo passaggio in atmosfera serale della P-Funking Band, per continuare con energia sino a notte fonda.

Anche la giornata di venerdì 10 giugno si presenta ricca di iniziative. Alle 17 si apre con la presentazione del romanzo di Paola Musa “Go Max Go”, la biografia romanzata di Massimo Urbani discussa con il giornalista di Musica Jazz Libero Farnè e con il fratello del grande sassofonista romano prematuramente scomparso, Maurizio Urbani. Antonello SalisNel frattempo presso l’atelier Harcome secondo appuntamento a partire dalle 16 con “Il Piacere del Vinile”, la rassegna di guida all’ascolto con il giornalista di jazz Convention Fabio Ciminiera e gli Hi-Fi Angelucci. Questa volta in ascolto ci sarà “A Love Suprime” di John Coltrane.
Alle 18 torna l’appuntamento con gli aperitivi internazionali e l’energia della P-Funking Band. Alle 21 si apre la finalissima a teatro mentre, alle 22.30 il jazz incontra il rock con Antonello Salis alla fisarmonica e al piano ed Egidio Marchitelli alla chitarra elettrica. Da Urbani a Hendrix il passo è breve. Al termine del concerto verranno proclamati i vincitori.
Come ogni sera, ormai da tradizione, la chiusura è affidata all’estro e alla poesia della musica libera, quella della jam session di mezzanotte con il Maurizio Urbani Quartet.

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