Il balletto “Marco Polo” conquista lo Sferisterio di Macerata
Dopo lo show all'Expo di Milano, anche il pubblico maceratese ha apprezzato musiche e coreografie con 60 artisti sul palco

Lunghi applausi, domenica 7 giugno, al teatro Sferisterio di Macerata, scelto come sede della terza ed ultima tappa del tour italiano del balletto “Marco Polo”.
Lo spettacolo, tenutosi in Italia anche all’Expo di Milano e al teatro Verdi di Salerno, è stato realizzato dal Macerata Opera Festival, grazie al Comune, dell’Istituto Confucio, dell’Università di Macerata e dell’Amat in collaborazione con il Centro Nazionale per le Arti Sceniche di Pechino, l’Opera Nazionale di Pechino e la Compagnia di canto e danza del Dipartimento Politico Generale del PLA.
Ben 60 gli artisti presenti sul palco e molti i nomi di richiamo come Chen Weiya, vice-direttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino 2008 e direttore dei Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino 2014; Zhang Qianyi, capo della Compagnia di canto e danza del Dipartimento Politico Generale; Zhao Daming, sceneggiatore cinese di primo livello e Gao Guangjian, direttore degli allestimenti scenici del NCPA.
La storia rappresentata è quella di un giovane moderno che nel bel mezzo di un sogno si ritrova nelle vesti di Marco Polo ed inizia a quel punto il suo viaggio nell’antica Cina, fornendo il pretesto per un’imponente e dettagliata scenografia che porta lo spettatore ad immergersi completamente nelle meraviglie di un’altra cultura.
Marco Polo è considerato infatti da sempre una figura di collegamento tra la civiltà occidentale e quella orientale ed è forse il personaggio più adeguato per permettere al pubblico di apprezzare, attraverso gli occhi di un occidentale, le meraviglie della cultura dell’antica Cina dell’epoca. Nel corso di questo viaggio Marco Polo inizierà anche un’importante storia d’amore e ammirazione con una principessa, interpretata dalla ballerina Li Yiran, che gli narrerà diverse leggende orientali facendolo immergere nei pittoreschi paesaggi del Jiangnam, mostrandogli la peculiare stampa a caratteri mobili, la misteriosa agopuntura della medicina tradizionale cinese, le ricche abitudini culinarie e la pregiata seta cinese. Il loro amore verrà però sovrastato dall’amor di patria e la principessa dovrà compiere un “matrimonio politico per la pace” che porrà fine alla storia tra i due amanti costretti ad un commovente addio.
La scenografia, i dettagli curati nei minimi particolari, le musiche, le coreografie, il gran numero di artisti presenti sul palco e la loro bravura sono sicuramente i punti forti di quest’opera che è stata capace di emozionare, stupire e affascinare il pubblico in ogni tappa del tour partito il 27 maggio e che si andrà a concludere il 10 giugno. La musica, in particolare, è da associarsi a quattro stili musicali: musica occidentale europea, musica di corte della dinastia Yuan, musica mongola e musica popolare dello Jiangnan.
Lo spettacolo è stato molto apprezzato dal pubblico maceratese rimasto a bocca aperta di fronte alla sinuosità e bravura dei ballerini, all’imponenza e alla maestosità di alcune scene quanto all’eleganza e dolcezza di altre. La contrapposizione tra guerra e pace e l’incontro di due culture all’epoca molto diverse ha entusiasmato il pubblico e ha fatto sì che lo spettacolo si concludesse con applausi sentiti ed emozionati degli spettatori, durati oltre 10 minuti.
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