Stefano Accorsi e Sergio Castellitto ne “Il Dubbio” in scena al Lauro Rossi
Siamo a Brooklyn in una scuola parrocchiale, è il 1964 e la Nazione ha ancora davanti agli occhi lo scenario della morte di Kennedy, avvenuta circa un anno prima. Nel frattempo, il Concilio Vaticano II, ha ridefinito i rapporti tra clero e fedeli.
Questo è l’incipit de Il Dubbio, lo spettacolo delle Hurlyburly e Alien Produzioni con la sceneggiatura di John Patrick Shanley, la regia di Sergio Castellitto e le interpretazioni di Stefano Accorsi e Lucilla Morlacchi. Il Dubbio rientra nella Stagione di prosa 2008/2009 e andrà in scena martedì e mercoledì (10-11 marzo), alle 21 al Teatro Lauro Rossi. E’ la storia di un sospetto che riguarda sia la figura di Padre Flynn, prete di bell’aspetto e dai modi seducenti che regala alla scuola una sembianza più umana, sia la figura di Muller, ragazzo di colore nonché studente della stessa con una storia fatta di abusi sessuali, da parte di suo padre e in stretto rapporto con padre Flynn. Sarà suor Aloysius, direttrice della scuola e la più anziana, a generare ed alimentare il conflitto tra le sue antipatiche e rigide regole, miranti alla protezione dei suoi studenti e la visione più moderna della disciplina professata da padre Flynn e del suo rapporto con i fedeli. Lo spettacolo si conclude quindi con un dubbio e non con una certezza: c’è il sospetto ma la prova è sfuggente. Tema che sottende alla vicenda, non è l’effetto dell’abuso sessuale operato da un prete, ma quello della parte oscura che divide il fatto dall’accusa. Questo il motivo, l’azione drammatica che terrà il pubblico attento alla storia, quasi sconvolgendolo in quanto si ritrova a porsi delle domande su chi credere realmente. Inoltre il Dubbio è stato vincitore del premio Pulitzer per la drammaturgia oltre al Drama Desk Award e al Tony Award come miglior testo nel 2005. John Shanley nasce nel 1950 nel Bronx e quando gli viene chiesto del perchè delle sue tante espulsioni, dalla scuola materna di Sant’Elena fino al refettorio di Sant’Antonio, egli scoppia in lacrime affermando di non avere idea del trattamento che, in passato, gli venne riservato da tutte queste istituzioni.
Dal Comune di Macerata
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