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Prosa: ritorno shakespeariano del regista Bruni

Ferdinando BruniTorna, per la seconda volta nei panni shakespeariani, il regista milanese Ferdinando Bruni con la rappresentazione di Romeo e Giulietta nell’ambito della Stagione di prosa 2008 / 2009.

Lo spettacolo, messo in scena da Teatridithalia, sarà prodotto con il contributo dell’Estate Teatrale Veronese e dell’ Amat mercoledì e giovedì (18 – 19 febbraio), alle ore 21 al Lauro Rossi.
Protagonisti, nei ruoli di Romeo e Giulietta, saranno Federica Castellini, attrice veronese che si è formata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e Nicola Russo, già noto sia per le sue interpretazioni affidategli da Teatridithalia, sia come regista.
Lo scenario è quello di una Verona tenebrosa e violenta, lacerata dai numerosi scontri politici e religiosi che fanno da sfondo alla vicenda amorosa tra i due ragazzi; una storia vissuta con la passione più pura e cristallina e sprezzante della scia di sangue circostante seminata dalle lotte intestine.
Per quanto riguarda l’interiorità dei personaggi, la grandezza di Giulietta sta nel suo apparire umana e non idealizzata, come una creatura caratterizzata da quelle che sono le pulsioni sessuali e i desideri di tutti gli uomini e di essere, nello stesso tempo, una quattordicenne che per la prima volta scopre l’amore e si affaccia alla vita. Allo stesso modo Romeo, pur ostentando i suoi slanci e le sue goffaggini, si mostra come il ritratto fedele di ogni giovane uomo in bilico tra adolescenza e maturità.
Motto della vicenda teatrale è “Brucia fino in fondo la tua vita e muori giovane”, che abbraccia due possibili significati opposti: da un lato sembra quasi mostrarsi come un inno alla giovinezza, alla passione, al pericolo; dall’altro lato si manifesta quasi come un presagio di rovina. Infatti la storia è colma di contrasti e di significati vari riguardanti il tema (pulsione dell’eros – tensione di morte); i personaggi (giovani – vecchi); il linguaggio (alternato tra poetico e quotidiano); la spiegazione che si vuole dare della catastrofe finale (destino – incidente).
“La sua opera riesce a parlarci, ad emozionarci ogni volta come fosse la prima in quanto ha la capacità di muoversi insieme a noi attraverso le epoche della nostra vita”, questo il pensiero del regista riguardo all’opera di Shakespeare.

Dal Comune di Macerata

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Lunedì 16 febbraio, 2009 
alle ore 10:24
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