MacerataNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

San Severino Marche nella rete delle “Città del Tempo delle Marche”

Accolta la richiesta presentata dal direttore del Museo dell'Orologio di Montefiore dell'Aso

2.102 Letture
commenti
San Severino Marche: la torre dell'orologio. Foto di Carlo Leone per MacerataNotizie.it

L’Amministrazione comunale settempedana dice sì alla costituzione di una rete di promozione culturale denominata “Città del Tempo delle Marche”, focalizzata sulla tutela e sulla valorizzazione dei beni culturali legati alla misura del tempo.

La Giunta comunale si è espressa favorevolmente rispetto a una richiesta presentata dal direttore del Museo dell’Orologio di Montefiore dell’Aso, raccolta che il prossimo anno festeggerà i dieci anni dalla fondazione e che saluterà l’importante traguardo con nuove iniziative.

I promotori dell’iniziativa spiegano che “la narrazione attorno al tempo interessa un vasto pubblico di persone che si avvicinano sempre più ai beni culturali attraverso la “leva” del tempo. Il focus specifico sul “tempo delle e nelle Marche” vuole indirizzare inoltre la necessità di far luce sulle attività marchigiane legate alle botteghe artigiane di costruttori nel territorio. Le testimonianze relative alla misurazione del tempo sono peraltro presenti nella regione Marche con importanti reperti di varie epoche: si pensi, ad esempio, agli orologi solari dei borghi o alle meccaniche orarie delle torri”.

La Città di San Severino Marche vanta la presenza di orologi meccanici storici, come risulta dai documenti conservati nell’Archivio storico comunale, nonché testimonianze della presenza in passato di famiglie di moderatori, operatori specializzati nella loro regolazione e manutenzione.

Nella bella piazza Del Popolo sorge l’immagine simbolo con un doppio quadrante che da sempre scandisce il tempo dei settempedani: la Torre dell’Orologio. Fu eretta, nel secolo XIX, su disegno dell’architetto Ireneo Aleandri. Essa si impone come scenografico elemento architettonico a capo della piazza, sottolineandone l’andamento fusiforme.

Il doppio quadrante si deve al fatto che la struttura venne edificata nel periodo di passaggio tra il sistema orario a sei ore in uso nel nostro Paese e quello a dodici ore introdotto da Napoleone.

Un altro orologio pubblico, seppure senza quadrante, dal XV secolo segna lo scorrere del tempo dalla torre degli Smeducci.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Macerata Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!