MacerataNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Lo scrittore Carlo Lucarelli ospite presso l’Università di Macerata

Al centro dell'evento il tema del colonialismo italiano in Africa

Carlo Lucarelli ospite dell'Università di Macerata

Scrittore di gialli e noir, sceneggiatore, giornalista e fumettista, Carlo Lucarelli è stato ospite all’Università di Macerata per parlare del colonialismo italiano in Africa. Da un punto di vista storico e letterario. Invitato da Uoldelul Chelati Dirar, docente di storia dell’Africa contemporanea, l’autore ha illustrato il suo percorso di scrittura e il suo modo di spaziare tra realtà e finzione per raccontare pagine di storia spesso sconosciute. Presenti anche il rettore John Francis McCourt e il direttore del Dipartimento di scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali Angelo Ventrone.

“Con questo incontro – ha spiegato in apertura Chelati Dirar – vogliamo riflettere su come la letteratura riesca a supplire ai vuoti della diffusione del sapere storiografico e a rendere più accessibili i temi spesso ignorati dal grande pubblico. L’opera di Carlo Lucarelli in questo è esemplare: riesce a raccontare il colonialismo con una modalità di scrittura che restituisce la complessità e le sfumature di quel contesto, senza cadere nella facile trappola di una lettura in bianco e nero che contrappone i carnefici alle vittime”

Lucarelli ha infatti ambientato una trilogia di gialli – “L’ottava vibrazione”, “Albergo Italia” e “Il tempo delle iene” – a Massaua in Eritrea durante la battaglia di Adua, dove furono sconfitte le truppe italiane, che tentarono di occupare l’Abissinia, e negli anni successivi, evidenziando le responsabilità e i crimini commessi dagli italiani nella campagna africana che sfocerà nel feroce colonialismo fascista.

“È importante raccontare quel periodo storico – ha detto – perché ci permette di capire tantissime cose dell’oggi. E la letteratura consente di creare un immaginario, come hanno fatto i film e i romanzi per tantissimi momenti, non solo della nostra storia. Ho raccontato soprattutto la prima parte del colonialismo italiano, quello della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento. Il primo romanzo è ambientato durante la battaglia di Adua e descrive quel momento storico, tutti gli errori commessi prima e dopo. Ma è stato interessante raccontare anche il quotidiano degli anni successivi, in cui non succede quasi niente e, in questo non succedere quasi niente, cresce una mentalità, che è quella coloniale italiana”.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Macerata Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!