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Digitalizzazione, 377mila euro in arrivo per il Comune di Macerata

Da IO a PagoPA, il Comune potenzia i servizi al cittadino. L'importanza dei servizi digitali negli enti pubblici

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Digitalizzazione

Buone notizie per il Comune di Macerata, che ha ottenuto un importante finanziamento di circa 377mila euro per la digitalizzazione dei servizi, in linea con gli obiettivi del piano NextGeneration EU. Ma come verranno destinati i fondi? E perché è così importante puntare sul digitale anche nel settore pubblico?

Da IO a PagoPA, il Comune potenzia i servizi al cittadino

Anche il Comune di Macerata ha ottenuto ingenti risorse per fini di digitalizzazione, riuscendo ad accedere ai fondi previsti all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito dell’iniziativa NextGeneration EU. Si tratta di un importante passo in avanti per l’ente, che potrà sfruttare le cifre messe a disposizione dall’Europa per migliorare modalità di accesso e qualità dei servizi al cittadino, così come molte altre realtà locali si stanno impegnando a fare in questi mesi.

Nello specifico, il capoluogo marchigiano ha ottenuto circa 377mila euro, una cifra che deve essere ripartita su diversi campi d’azione. La quota maggiore, ossia 281mila euro, servirà per migliorare i servizi pubblici al cittadino, mentre la restante parte sarà suddivisa tra PagoPA (69mila euro), app IO (13 mila euro) e SPID e CIE (14mila euro), nell’ottica del potenziamento di questi strumenti per semplificare il contatto tra cittadini ed ente e la gestione di pratiche e pagamenti.

Si tratta di un risultato di assoluto rilievo per l’intera città, che grazie a questi finanziamenti potrà gettare le basi per un futuro più tecnologico e meno burocratico, obiettivo ormai imprescindibile se si intende restare competitivi e in linea con il resto d’Europa.

L’importanza dei servizi digitali negli enti pubblici

Computer, notebook, PCIn questi anni abbiamo imparato a conoscere e utilizzare un’ampia gamma di servizi digitali, per lo più però legati al settore privato. Il boom di app e piattaforme che permettono, per esempio, di guardare film in streaming, ascoltare musica o giocare a slot avvincenti e colorate come la Starburst slot, infatti, è significativo del legame sempre più forte che si è creato tra utenti e rete internet. In questi casi specifici, il successo delle iniziative digitali si lega soprattutto alla praticità d’uso di tali sistemi e alla sempre più facile accessibilità sia da web che da mobile, tutti aspetti che non possono essere più trascurati dal settore pubblico, purtroppo in netto ritardo per ciò che riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Sburocratizzare, dematerializzare e velocizzare le operazioni deve essere oggi l’obiettivo centrale degli enti pubblici, dai più grandi ai più piccoli, chiamati ad avvicinarsi al cittadino con soluzioni nuove rispetto al passato e in grado di semplificare il rapporto tra le parti. È proprio per questo motivo che all’interno del PNRR di cui tanto si parla in questi mesi, ampio spazio è stato dedicato alla transizione digitale del settore pubblico, prevedendo l’utilizzo delle risorse europee per raggiungere obiettivi non più rimandabili.

Qualcosa si è già mosso negli ultimi anni, con l’introduzione di sistemi di pagamento online dedicati alla P.A., con lo sviluppo dell’app IO per gestire i diversi servizi pubblici e con la creazione di portali che permettono di entrare più facilmente in contatto con enti locali e previdenziali e di seguire in piena autonomia le pratiche personali, ma è oggi necessario dare un ulteriore slancio affinché l’intero pacchetto venga migliorato e potenziato.

In questo senso, le risorse stanziate dal PNRR risultano centrali per accelerare questi processi e far recuperare terreno a un settore, come quello pubblico, storicamente legato a meccanismi rigidi e farraginosi. Lo scopo è infatti quello di trasformare radicalmente la Pubblica Amministrazione e di renderla più semplice per tutti, contribuendo al tempo stesso alla creazione di nuovi posti di lavoro, il tutto agendo in contemporanea su altri punti deboli come la diffusione della banda larga, per la quale siamo ancora tra le nazioni meno virtuose.

Il risultato ottenuto dal Comune di Macerata va dunque applaudito, ma non si tratta che del primo passo di un percorso da avviare nei tempi più brevi possibili e seguire con attenzione fino al reale raggiungimento degli obiettivi fissati.

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