Il marchigiano Mancini pronto per la Nations League
Quali i progetti per il "Mancio"? La situazione tecnica della nazionale italiana

L’esperienza dello jesino Roberto Mancini con la nazionale italiana è piena di alti e bassi, seguendo la tendenza che lo ha accompagnato anche da calciatore.
Nonostante un talento indiscutibile, il “10” marchigiano non ha mai avuto grande successo in maglia azzurra, ma l’Europeo scorso aveva finalmente portato un trofeo con la nazionale italiana nella bacheca dell’allenatore, già vincente con i club sia in Italia che all’estero. Ora la Nations League 2022-2023 può essere la definitiva consacrazione per lo jesino, dopo una delusione cocente per l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di Qatar 2022.
Quali i progetti per il “Mancio”?
Mancini è un vincente, lo è stato da calciatore con maglie pesanti e difficili e storicamente poco vincenti come Lazio e Sampdoria, e lo è stato da allenatore con Inter, Manchester City, ma anche con Fiorentina e Galatasaray. E se le quote calcio oggi inseriscono comunque la nostra nazionale fra le favorite per la vittoria della Lega A gruppo 3 della Nations League, in cui figurano Germania e Inghilterra, il merito è in gran parte della presenza del CT, del quale parte della critica italiana attendeva, o forse pretendeva, le dimissioni dopo la sconfitta contro la Macedonia del Nord. In ogni caso Roberto Mancini ha le idee chiare, e in un’intervista a Sky in occasione dell’evento Borsa internazionale del Turismo a FieraMilanoCity in cui il CT fungeva da testimonial della Regione Marche, ha dichiarato che lo sport è come la vita, ci sono momenti tristi e momenti gioiosi, la cosa più importante secondo Mancini è quella di saper ripartire per poter creare nuove vittorie. Tale dichiarazione lascia intendere una presa di responsabilità chiara rispetto all’eliminazione dell’Italia dai mondiali, ma al contempo la lucidità di sapere che solo pochi mesi prima quella stessa squadra aveva vinto l’Europeo a Wembley proprio contro la squadra padrona di casa.
La situazione tecnica della nazionale italiana
Mancini non è uno che si monta la testa, né tanto meno uno che si abbatte facilmente. Difatti fra le sue più grandi doti, oltre a una grande professionalità, un’indiscussa competenza calcistica, e una forte predisposizione alla comunicazione di gruppo, c’è sicuramente l’equilibrio. Equilibrio che gli ha permesso di gestire un gruppo azzurro in piena euforia durante gli scorsi europei, e che gli ha permesso di gestire le tante e ingenerose critiche piovute su di lui dopo la disastrosa partita contro la Macedonia del Nord. Ora è però tempo di pensare nuovamente al campo, e la cosa più difficile per Mancini sarà certamente trovare un sostituto di Giorgio Chiellini, sia a livello caratteriale che tecnico. Ancora ai microfoni di Sportmediaset ci ha tenuto a ribadire che 37 partite consecutive senza sconfitta e la vittoria di un Europeo non possono essere cancellati, nonostante un’eliminazione dolorosa da un mondiale.
Sembra invece definitivamente sciolto il dubbio su chi sarà il prossimo attaccante titolare dell’Italia, salvo sorprese dell’ultimo minuto. Gianluca Scamacca pare abbia definitivamente convinto il CT jesino, non soltanto per gli oltre 10 goal in stagione, ma anche per la partecipazione al gioco corale che l’atleta classe ‘99 ha dimostrato nel Sassuolo quest’anno.
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