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Monti Sibillini, convegno sulle esigenze territoriali

Parco Nazionale dei Monti SibilliniRilevazione del consenso e dei conflitti nel Parco: sono stati presentati ieri i risultati degli studi dell’Università dell’Aquila che ha accolto per conto dell’Ente montano le istanze del territorio attivando un processo partecipativo molto importante che tocca temi di grande attualità.


 

Grande partecipazione all’incontro organizzato ieri dal Parco per presentare i primi risultati degli studi effettuati nell’ambito del Progetto LIFE Ex-Tra finalizzato alla riduzione dei conflitti tra le attività umane e la presenza della Fauna selvatica. Il Professor Angelo Turco e i suoi collaboratori dell’Università dell’Aquila hanno illustrato i risultati di una prima fase di studio che ha coinvolto, tramite interviste dirette, quasi duecento portatori di interessi del territorio tra cui allevatori, associazioni di categoria, veterinari dei servizi sanitari locali, comunità locali e organi di sorveglianza; in un quadro di generale consenso che il Parco ha ormai acquisito nel territorio, sono emerse alcune criticità che sono state esaminate.

Si è trattato di un momento importante, in cui il Parco ha pubblicamente riconosciuto i problemi del territorio e individuato molti punti di problematiche comuni da cui partire per ragionare su una rosa di possibili soluzioni. Si è trovata piena condivisione, infatti, del principio per cui è dal processo partecipativo stesso che dovranno emergere le soluzioni condivise. Il conflitto tra attività umane e Fauna selvatica – argomento di grande attualità non solo nel territorio del Parco – non si risolve unilateralmente come ha spiegato, molto chiaramente, il Professor Turco: “Il Parco deve essere una piattaforma all’interno della quale trovare soluzioni. La finalità istituzionale del Parco non è quella di risolvere tutti gli ordini di problemi legati al complesso tessuto sociale ed ambientale del territorio: oltre a non averne la titolarità, non ha mezzi e risorse, né umane né finanziarie, per farlo”.

Dai risultati delle interviste che i ricercatori dell’ateneo abruzzese hanno effettuato nei mesi passati è emerso un dato molto interessante: l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha generato un orizzonte di attese molto ampio; le criticità, quindi, spesso emergono perché le attese erano troppo forti rispetto alla missione, alle risorse finanziarie, tecniche ed umane del Parco. “Abbiamo coinvolto tantissimi attori istituzionali del Parco – spiega, ancora, Turco – intervistandoli a lungo e ricavando alcuni profili che oggi abbiamo presentato. Oggi è stato importante convalidare questo processo ed instaurare un primo scambio su un lavoro giunto ormai al termine della prima fase; ci prepariamo ad entrare nella seconda fase, che durerà altri due anni, per vedere se è possibile migliorare alcune delle problematiche oggettive”.
Si apre una stagione importante per il Parco e per il territorio, come ha dichiarato il Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Franco Perco, a conclusione dell’incontro di ieri: “Ho una certa esperienza nella gestione faunistica e vi assicuro che questo confronto non è cosa usuale, ci stiamo mettendo in gioco. Estendo l’invito a farci conoscere le proprie problematiche anche ad altre categorie che finora non ho sentito ma che, so per certo, hanno molto da dire”.

dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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