Una fiorente storia di stalking è stata denunciata da una donna civitanovese ai Carabinieri del Comando di Via Carnia.

Una vicenda che nasce lo scorso anno, poco dopo l’arrivo di una donna nella sua nuova abitazione. Non conosce nessuno e inizia a scambiare saluti e cordialità ai nuovi vicini; il dirimpettaio è un giovane pakistano, in Italia per un lavoro precario. Lei non commette mai passi falsi; è sempre cordiale ma non crea mai false aspettative. Lui è sempre gentile e, quando è in procinto di lasciare Civitanova per trasferirsi in Inghilterra, la passa a salutare. Si scambiano i contatti e lei cede: gli fornisce la mail. Inizia una “tempesta” di messaggi smielati cui la donna non risponde, sempre per non generare facili illusioni.

Il ritorno in Italia per una breve vacanza scatena ulteriori “mosse”: appostamenti sotto casa, tentativi di parlarle seguendola, pizzini calati nella buca della posta, insomma molestie che degenerano nella persecuzione. Quindi ancora mail e messaggi che inneggiano alla agognata “verginità” della donna che, altrimenti, avrebbe generato sentimenti di odio, citando persino versetti e versi religiosi.

La vittima è spaventatissima; ha paura di uscire da sola, si barrica in casa, non riesce a prevedere cosa possa accadere.

Si rivolge con fiducia ad un sottufficiale della Stazione Carabinieri di Civitanova Marche. Il suo racconto, gli scritti, le mail vengono consegnati ai Carabinieri che ricevono la querela. Le forze dell’ordine rintracciano il pakistano che viene sentito in caserma e promette di non seguitare nelle molestie. Sembra attendibile. Viene identificato. Viene rassicurata la donna che si riprende dall’incubo.

Tutto è oggetto di un rapporto inoltrato alla magistratura del capoluogo.

dalla Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche