Civitanova Danza, tutto pronto per la stagione 2010
Nei giorni scorsi è stata presentata la stagione di appuntamenti con le diverse forme ed espressioni della danza contemporanea che animeranno l’estate civitanovese.
Dal 1 luglio all’8 agosto Civitanova Marche ospita la diciassettesima edizione del festival internazionale Civitanova Danza, manifestazione promossa dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova, dall’Amat, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata e dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata e realizzata con il contributo di Gesuelli & Iorio, Paciotti Spa, Maxicar, Boccadigabbia e Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro. Il progetto artistico del festival dedicato al Maestro Enrico Cecchetti, originario della città marchigiana, è di Gilberto Santini (direttore Amat).
Il programma – che si articola in otto appuntamenti – vuole confermare e approfondire le proprie caratteristiche d’intervento, come sono venute strutturandosi e consolidandosi nel corso della sua storia. “Civitanova danza tutto”, slogan che accompagna da qualche anno la manifestazione, testimonia da un lato l’aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse culture, dall’altro la tensione ad una onnicomprensività dello sguardo per le differenti tipologie di danza, diversi stili e linguaggi con cui la danza dialoga. La danza dunque come strumento di conoscenza è da alcuni anni la principale linea progettuale che anima il festival.
L’inaugurazione il 1 luglio rende omaggio al Giappone, scelta artistica che attraversa il cartellone di Civitanova Danza 2010 con quattro proposte di cui due espressioni della cultura giapponese e due sguardi italiani verso la stessa cultura. Il sipario del Teatro Rossini si apre su The Tokyo Ballet, una delle più acclamate e stimolanti realtà del panorama coreutico mondiale, in una serata dal titolo Serata Béjart in cui presenta al pubblico del festival le coreografie del maestro francese Don Giovanni, Bugaku e Danses Grecques. Fin dalla sua fondazione (1964), la compagnia ha sempre presentato coreografie occidentali e orientali di tutti i tempi, il suo ampio repertorio include balletti classici, neo-classici e i capolavori di coreografi contemporanei. Il Tokyo Ballet, con più di 23 tournée e 689 rappresentazioni all’estero (un record nella storia teatrale giapponese), si è guadagnato un’invidiabile reputazione nel proprio Paese e all’estero come compagnia di danza giapponese di fama internazionale. Imbattibili e infaticabili emulatori, i danzatori giapponesi sono riusciti ad appropriarsi di una tecnica che la cultura europea e segnatamente franco-italiana aveva codificato a proprio uso e consumo; cioè per altre gambe, altre braccia, altra capacità introspettiva. Sono riusciti a vincere ogni ostacolo, anche fisiologico, per farsi depositari di una perfetta danse d’école’ declinata in senso virtuosistico.
Festa Granne! è il titolo del secondo appuntamento del festival, il 4 luglio nella piazza XX settembre. I gruppi folklorici marchigiani animeranno una vera e propria festa di piazza, sorta di vetrina di danze e musiche popolari delle Marche realizzata in collaborazione con l’Unione Gruppi Folklorici Marchigiani. Un’occasione unica per immergersi nel clima di festa della tradizione marchigiana, una serata di balli con abiti storici, musiche e canti popolari per conoscere le tradizioni locali. Agli spettatori del festival è data l’occasione di osservare e partecipare grazie allo stage di saltarello aperto al pubblico (inizio ore 20.30).
Un luogo suggestivo, affascinante ed inedito per la danza come il Castello di Lanciano di Castelraimondo circondato da un parco secolare di grande suggestione ospita il 9 luglio Ballo al castello, un progetto di Civitanova Danza e Provincia di Macerata/Terra di Teatri in collaborazione con il Comune di Castelraimondo. Questo magico luogo della memoria potrà essere non soltanto visitato ma addirittura ripensato grazie ad un percorso di danze itineranti al suo interno su coreografie di Susanna Beltrami. A seguire un eccezionale omaggio al Giappone con Ukiyo-e. Il fluire di una stella, una creazione che la stessa Beltrami dedica alla grande étoile Luciana Savignano, tra le più grandi stelle della danza internazionale, quale consolidamento di una relazione artistica iniziata quindici anni fa. Il concetto giapponese di ukiyo-e, che tradotto suona come mondo “fluttuante”, introduce il senso inafferrabile dell’eleganza rituale, della corporeità teatrale legata ai sensi, il leggero fruscio di una vista al femminile, la sensibilità del vivere ogni istante sottratto al destino.
Il 17 luglio al Teatro Rossini debutta in prima assoluta una nuova versione di Cassandra coreografata da Luciano Cannito su musiche di Elvis Presley, Sergej Prokof’ev, Camille Saint-Saëns e Marco Schiavoni. Cassandra, tratto dall’omonimo libro di Christa Wolf che sviluppa la tematica dell’indipendenza femminile attraverso il mito greco trapiantato in Sicilia, è considerato uno dei lavori del coreografo italiano (ha debuttato in prima mondiale nel 1995 al Teatro Olimpico di Roma), ed è tuttora in repertorio nelle maggiori compagnie d’Europa, tra le quali le Ballet de l’Opéra de Nice, che riprenderà il balletto nella prossima stagione. Protagonista di questa nuova versione è l’affascinante ballerina Rossella Brescia.
Ancora uno sguardo esterno sulla cultura giapponese è quello offerto da Monica Casadei in Sole dell’anima sola. Giappone che debutta in prima assoluta il 22 luglio al Teatro Annibal Caro al termine di una residenza nelle strutture di Civitanova Danza nell’ambito del progetto “Civitanova Casa della Danza”. Da sempre alla ricerca dell’espressività individuale del corpo umano in rapporto col mondo circostante, Monica Casadei propone, dopo la residenza artistica in Giappone, un nuovo spettacolo per sette danzatori incentrato sull’esplorazione di una ritualità gestuale e di pensiero insito nella cultura nipponica conosciuta dalla coreografa negli anni di pratica e di studio dell’aikido. Sole dell’anima sola altro non è che l’inevitabile e il necessario punto di arrivo del suo percorso di ricerca coreografica. La sua, infatti, non è una lettura gestuale edulcorata dalla conformistica e globalizzata visione che il mondo occidentale ha delle culture orientali anzi, si nutre della più antica energheia, quella vis, quell’impulso felino e scattante che il danzatore traduce in gesto vivo e rigoroso.
La punta più avanzata della curiosità che da sempre anima il festival è l’ospitalità il 30 luglio nel Lungomare Sud di Urban Dance Styles, un evento in esclusiva per Civitanova Danza curato dall’House Dance International di New York diretto da Santiago Freeman. Le “vogue battles” – con le loro numerosissime visualizzazioni (oltre 350.000) su youtube – approdano al festival con una vera e propria esplosione di energia (per credere cliccare su //vodpod.com/watch/1461191-vogue-battle-house-dance-international-nyc). Guest star della serata il carismatico Javier Ninja. Il fenomeno nasce con Vogue, nel 1990, quando Madonna porta in auge un ballo che diventa un vero e proprio fenomeno di costume di tutti gli anni ’90, il voguing. Questo ballo, allora molto diffuso nei locali più alla moda degli Stati Uniti, consiste nell’imitare le pose plastiche delle modelle e dei modelli che appaiono sul noto magazine americano “Vogue”.
Un vero e proprio evento è l’ospitalità di Saburo Teshigawara, Maestro della danza giapponese divenuto un’icona mondiale grazie al suo stile raffinato in diversi ambiti artistici. Teshigawara darà vita ad un cortometraggio (girato a Civitanova Marche e in tutta la regione) basato su alcune sue memorie d’infanzia, quando all’età di dieci anni scopre di essere “già” vivo: il plot riguarda proprio un ragazzino giapponese che vive a Tokyo ma che improvvisamente si trova in alcuni villaggi e città d’Italia in un’atmosfera tra sogno e realtà. Al cuore di questo progetto, destinato a raccoglierne emozioni ed intenzioni, il festival offre al suo pubblico una serata dal sapore esclusivo (7 agosto, Teatro Annibal Caro) con A Boy inside the Boy, performance, sorta di “fermo immagine”, con in scena Takeya Teshigawara, figlio undicenne del Maestro.
A chiudere Civitanova Danza è – l’8 agosto in piazza XX Settembre – una festa all’insegna di una delle danze più sensuali, il tango. Festa tanguera – questo il titolo della serata curata dal critico Elisa Guzzo Vaccarino – saprà coinvolgere il pubblico del festival grazie alla forza del ballo più seducente del mondo, basato sull’improvvisazione e caratterizzato da eleganza e passionalità. Un invito dunque a lasciarsi contagiare dall’energia e dalla vitalità della danza, seguendo i passi dei maestri milongueri.
Per informazioni: Teatri di Civitanova 0733 812936, Amat 071 2072439
da AMAT
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