Provincia di Macerata, verso il commissariamento?
Ore convulse di attesa e di incertezze per il governo provinciale, dopo l’accettazione del Consiglio di Stato del ricorso della lista L.a.m. di Luigi Gentilucci.
Si profila all’orizzonte lo spettro del commissariamento per la Provincia di Macerata che rischia di vedere annullata la decisione emersa dal voto delle elezioni di giugno 2009 in cui aveva inaspettatamente vinto il candidato di centro-destra Franco Capponi. E la beffa potrebbe proprio essere vedere lo sconfitto Giulio Silenzi nel ruolo di commissario. Uno scenario che, a detta del Presidente in carica, annullerebbe tutto l’operato di un anno della presente amministrazione e bloccherebbe in uno stallo disastroso la Provincia fino a nuove elezioni, che non potrebbero tenere prima di aprile 2011.
Cosa, o meglio chi, ha causato questo maremoto nella politica provinciale? Tutto è partito dal ricorso presentato lo scorso anno da Luigi Gentilucci, capolista della Lega delle Autonomie Municipali (L.a.m.), che, per un mero vizio di forma (l’irregolarità di un timbro nella presentazione della lista), si era visto escluso dalla competizione elettorale. Il Tar delle Marche aveva rigettato l’azione di Gentilucci, ma venerdì scorso si è venuto a sapere che il Consiglio di Stato aveva dato ragione al leader della L.a.m.
L’unico modo per evitare questa situazione, che comprometterebbe il regolare svolgimento delle attività di amministrazione del territorio, sarebbe trovare un accordo che risulti favorevole ad entrambe le parti. È lo stesso Gentilucci che dice di restare a disposizione di Capponi per aprire un dialogo, ma il Presidente, al ritorno dal suo viaggio in Cina, boccia il ricorso elettorale della L.a.m. come “il più grande danno che potesse fare alla Provincia, se sarà commissariata e alla comunità provinciale che per lunghi mesi sarebbe privata della necessaria guida politico-amministrativa in grado di affrontare i problemi del territorio”. Tuttavia, fonti anonime della Provincia fanno sapere che l’idea di Capponi non corrisponde alla linea di tutto il Pdl e della maggioranza di centro-destra, che pur di non far cadere la giunta sarebbe disposta a intavolare una discussione.
Quali sono i punti su cui Gentilucci punta per un accordo? Innanzitutto, la revisione dell’accordo tra le università di Macerata e Camerino, promosso dalla provincia di Macerata, che va rivisto perché non è nell’interesse dei due Atenei. In secondo luogo, la conduzione del Gal, gruppo di azione locale, che si vorrebbe non presieduto da un funzionario della Provincia bensì da un amministratore locale. E poi i rifiuti, la Tarsu, il contenzioso con Macerata. “La Provincia dovrebbe fare il coordinamento dell’area vasta – dice Gentilucci – noi crediamo in questo e dalla Provincia ci attendiamo una condivisione dei nostri programmi”. Ed il leader della L.a.m. sembra proprio intenzionato a non cedere su nessuno di questi punti.
Marco Di Pasquale
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