Montecosaro, operazione contro la clandestinità
Nei giorni scorsi la Polizia di Macerata ha scoperto un laboratorio calzaturiero clandestino gestito da cinesi, arrestando due persone e sequestrando la fabbrica abusiva.
Nelle prime ore della mattinata di venerdì scorso, nell’ambito dei ricorrenti servizi finalizzati alla repressione del fenomeno dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina, personale della locale Squadra Mobile in collaborazione con quello del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Macerata, ha eseguito un controllo presso un casolare ubicato nel territorio del Comune di Montecosaro, in quella c.da Asola nr. 34, adibito ad opificio per la lavorazione delle tomaie.
A conclusione di tale operazione, sono state tratte in arresto la cittadina cinese H.W. di 35 anni residente in provincia di Cremona, ritenuta responsabile del delitto di cui all’art. 12 c. 5 D.Lgs 28/1998 e il cittadino cinese Z.F.S., di 29 anni, clandestino in Italia, ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 14 comma 5 ter del D.L. nr. 286/98 così modificato dall’art. 5 ter della L. nr. 271 del 12 novembre 2004, perché inottemperante a Decreto di Espulsione emesso dal Prefetto di Padova, nel maggio scorso.
Per portare a compimento l’operazione e raggiungere il casolare, gli agenti sono stati costretti a forzare un grosso cancello posto lungo la strada, a circa 300 metri dall’obiettivo che, peraltro, era vigilato ”passivamente” da due sofisticate telecamere collegate ad un monitor posto all’interno del laboratorio, ed in maniera decisamente più “attiva”, da un grosso pastore tedesco.
Avuto accesso all’interno dell’opificio ricavato nel casolare, posto in sequestro, si accertava la presenza di una quindicina di postazioni di lavoro, dove venivano rintracciati cinque cittadini cinesi clandestini, quattro dei quali, erano stati alloggiati, con tanto di materassi e sistema idrico con delle tubature “volanti”, all’interno di due distinti locali già destinati a rifugio per gli attrezzi agricoli e/o animali da cortile. Inoltre, per accedere in detti luoghi, è stato necessario abbattere le porte di ingresso, poiché chi vi si trovava all’interno, si era nascosto tra le coperte ed i materassi.
Infine, occorre sottolineare che sono stati rintracciati anche tre minori, rispettivamente, di 5 mesi, 1 e 2 anni, con il loro corredo di passeggini, culle, seggioloni, giocattoli ed alimenti il tutto a stretto contatto con mastici, solventi ed altro materiale ritenuto nocivo per i bambini, fatto che costituirà oggetto di autonoma segnalazione alla competente magistratura minorile.
dalla Questura di Macerata
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