Appignano, in carcere per lesioni e maltrattamenti alla moglie
Il giudice del tribunale di Macerata condanna un marocchino a un anno e mezzo di prigione
Botte e insulti alla moglie fino alla segregazione in casa. Questo è quanto appurato dal giudice del tribunale di Macerata che ha condannato al carcere un marocchino per lesioni, minacce e maltrattamenti avvenuti ad Appignano.
L’uomo, 59enne, si era reso responsabile di diversi episodi di violenza domestica, avvenuti anche a causa dell’abuso di alcolici. E questo fino a quando – nel 2013, dopo l’ultimo pestaggio con calci e pugni che l’aveva costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso – la donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito. Ha raccontato anche di un’aggressione avvenuta con un coltello e di altre volte in cui, per non farla uscire di casa, le aveva sottratto i vestiti.
Il pubblico ministero Marco Severini aveva chiesto una condanna a tre anni, la difesa ha invece ridimensionato alcuni episodi: alla fine il giudice monocratico del tribunale maceratese Claudio Bonifazi ha condannato giovedì 9 giugno l’uomo a un anno e mezzo di carcere e al pagamento di 3mila euro alla moglie.
La difesa ha già annunciato il ricorso in appello.
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