Macerata, prima del ballottaggio: la parola ai candidati
Inizia oggi una serie di interviste ai candidati sindaco di Macerata e agli esclusi al primo turno. Oggi parliamo con Romano Carancini, rappresentante della coalizione di centro-sinistra, in testa nella prima tornata di consultazioni.
E’ iniziata l’ultima settimana di campagna elettorale per le Elezioni Comunali a Macerata che porterà alla scelta del nuovo Sindaco. Dopo il primo turno, restano in lizza il candidato del centro-destra Fabio Pistarelli e quello del centro-sinistra, Romano Carancini. Proprio da lui parte questa serie di interviste che abbiamo realizzato per conoscere quali sono i profili, i progetti e le prospettive che animano l’attività politica dei due contendenti, oltre a capire come si comporteranno e verso chi orienteranno il loro appoggio i candidati esclusi dalla corsa.
Domanda: Romano Carancini, il motto che ha contraddistinto la Sua campagna elettorale è stato “Comincia una nuova Storia”. Qual è l’elemento di novità che Lei porta in dote alla Sua coalizione?
Risposta: Il mio è un viaggio che parte da lontano; una storia che inizia nel 2000 quando sono stato eletto consigliere comunale e capogruppo consigliare per i DS prima e PD poi, ed è stato un cammino premiato dalla vittoria alle primarie del centro-sinistra tra ben cinque candidati. Il favore decretato dall’elettorato è la mia forza e voglio portare avanti questo rapporto di vicinanza, al di là di programmi e di obiettivi prefissati.
D: Per poter essere il più vicino possibile alla gente, Lei ha scelto anche il web, mettendo su internet il programma e dando la possibilità a chiunque di interagire pubblicando commenti e spunti sul Suo blog.
R: Certamente. Ma si è voluto fare ancora di più: pensando a quanti non utilizzano internet, abbiamo spedito a 18mila famiglie maceratesi una copia cartacea del programma, dimostrando tra l’altro di non temere di esporci alla critica, senza reticenze.
D: Questa volontà di trasparenza assoluta ha premiato al primo turno.
R: Il risultato è stato ottimo, anzi, siamo andati oltre le più rosee aspettative, viste anche le lamentele e le polemiche, alla vigilia del voto, nei confronti della precedente amministrazione. Soppesando attentamente l’attività della giunta Meschini, si può dire che il bilanco sia tutto sommato positivo, ma non è del tutto così nella percezione della gente. Noi abbiamo cercato di ribaltare questa sensazione, cercando anche di restituire un po’ d’orgoglio ai maceratesi, in una campagna elettorale che ha parlato malissimo di Macerata e dei suoi abitanti, tentando e riuscendo a dare della città un’idea più seria, più precisa. Abbiamo dimostrato di conoscere a fondo i problemi e di voler trovare una soluzione andando ad approfondire ancora di più questi nodi irrisolti, non esimendoci dal confronto, bensì visitando quei quartieri in cui la precedente amministrazione non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, cercando di capire insieme ai cittadini il perché degli insuccessi per poterli poi superare.
D: Parlando di obiettivi, parliamo di programma. Punti salienti: la viabilità, le problematiche del centro storico, la valorizzazione di Macerata come capitale della conoscenza; e poi?
R: Riguardo la viabilità, abbiamo in programma il completamento del piano di ricostruzione condotto dall’amministrazione Meschini, anche se riconosciamo che non sarà semplice. Il centro storico va posto al centro della politica culturale cittadina, anche attraverso il riallaccio di una rete di contatti con persone e professionalità per delineare un progetto condiviso tra tutti i soggetti attori della città. Altro importante obiettivo, quello di valorizzare le frazioni; e per questo nascerà il progetto “Una piazza per ogni frazione” con nuove piazze che diventino centri di aggregazione e di decoro urbano. Ma forse il tratto distintivo del nostro programma è la volontà di un’attenzione costante alle “piccole cose”, ai problemi quotidiani con cui ha a che fare il cittadino: marciapiedi, aree urbane attrezzate, aree verdi e così via, dando dei piccoli ma significativi segni della vicinanza degli amministratori alle esigenze di tutti coloro che spesso di solito si sentono abbandonati proprio in questi frangenti.
D: La Sua storia nell’associazionismo ha influito sulla Sua attenzione alla socialità ed al cittadino comune?
R: Beh, devo dire che in questi dieci anni come consigliere comunale, ho accuratamente evitato di mettermi su di un piedistallo ed ho cercato di stare tra le persone, di ascoltare più possibile la voce dei miei concittadini perché ero consapevole che, se si cede all’autoreferenzialità, si è perso in partenza. E questo è forse uno dei mali della politica che ha portato, in queste Elezioni, ad una così marcata astensione dal voto.
D: Ed ora che ci avviamo al turno di ballottaggio, come si compone secondo Romano Carancini l’assetto delle forze politiche escluse dalla corsa? E su che livello si pone il dialogo tra Lei e queste liste civiche?
R: Anna Menghi, Giorgio Ballesi e Paolo Ranzuglia sono stati dei contraddittori assolutamente rispettabili con programmi davvero validi con cui si può stabilire un dialogo, ma senza dover necessariamete creare degli apparentamenti. Chiaramente, non saremo chiusi a spunti interessanti che provengano da questi schieramenti, poiché la nostra coalizione è consapevole dell’importanza di non essere autosufficienti ed autoreferenziali. Ovvio, rispetteremo ogni scelta rivolta verso la lista Pistarelli, sebbene sia secondo noi un “abraccio mortale”, vista la mancanza di punti di riferimento e di valori del progetto delle destre. In ogni caso, il rispetto sempre ed innanzitutto.
di Marco Di Pasquale
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