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Tolentino e la democrazia partecipativa: asilo green, “non c’è sindaco che tenga”

La replica di Italia Nostra: "modificata la destinazione dell'area e aumentati i volumi, nonostante 4mila cittadini contrari"

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Tolentino, piazza della Libertà

Respingiamo al mittente le illazioni ed i commenti malevoli nei nostri confronti e rassicuriamo il sindaco di Tolentino di aver consultato i documenti amministrativi pubblici disponibili; abbiamo anche ben compreso come l’operazione “immobiliare” sia tesa ad avere in cambio un nuovo asilo ed altri benefici, come peraltro correttamente scritto nei propri appelli dal Comitato “Salviamo il Green” che si oppone al progetto.

Sia permesso ora a noi di porre al sindaco qualche domanda la cui risposta riteniamo possa essere chiarificatrice per la pubblica opinione:
– E’ vero che la Giunta Comunale con delibera n. 221 del 19-05-2014 ha espresso la volontà di modificare le previsioni urbanistiche trasformando l’area “F5”, dove si trova attualmente l’asilo Green, da “area a uso pubblico a verde e per servizi di quartiere” a “zona economica commerciale”?
– È vero che con tale trasformazione di conseguenza è previsto l’aumento della volumetria permessa, elevando l’ indice di copertura da 0.2 a 0.6?
– E’ vero che con delibera del Consiglio Comunale n. 43 del 30-07-2015, approvata a maggioranza, è stata decisa l’alienazione, cioè la vendita al privato, dell’asilo Green e delle sue pertinenze?

Leggendo gli atti pubblici citati la risposta è SI’!!

Il problema per l’amministrazione comunale è che il progetto è contestato da ben quattromila cittadini. In particolare, di fronte ai benefici sperati, non è ritenuta conveniente la alienazione di una area pubblica ad uso pubblico con un asilo pubblico tuttora idoneo e funzionante, in favore di un soggetto privato che farà un uso economico/commerciale della area con la possibilità di moltiplicare le cubature oggi esistenti, con tutte le negative conseguenze in termini di inquinamento, rumore e traffico nel quartiere residenziale, per giunta davanti a tre istituti per bambini.
Ricordiamo che, come afferma la Agenzia del Territorio, la nuova destinazione potrebbe consistere in “esercizi di vendita commerciali, centri fieristici e artigianato”.

A questo punto a Tolentino si pone un problema di democrazia partecipativa e cioè se quattromila cittadini possano civilmente dissentire dalle decisioni della Giunta Comunale ed esprimere la propria opinione, anche ricorrendo alle vie legali, sull’utilizzo del proprio territorio, del verde del quartiere, di una area che essendo pubblica a loro appartiene.
E’ il Tar Lazio, con sentenza n.11098/15, a riconoscere che “nel valutare l’interesse pubblico di una opera, l’Ente Pubblico deve tener conto del parere dei propri cittadini”. Noi condividiamo tale opinione e ribadiamo pertanto la nostra solidarietà e condivisione ai quattromila cittadini di Tolentino che si oppongono al progetto.
La legge italiana consente ai cittadini di opporsi anche in sede giudiziaria alle decisioni della Amministrazione e quindi…non c’è sindaco che tenga…

 

da Italia Nostra Marche

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