Si è tuffato per un bagno con gli amici nelle acque di Civitanova Marche, ma quel tuffo si è rivelato fatale. Solo dopo un’ora di ricerche è stato rinvenuto e riportato sulla spiaggia il corpo, ormai senza vita, di Ibrahima Cisse, il 13enne senegalese arrivato solo otto mesi fa in Italia.

Una tragedia inspiegabile: il ragazzino era entrato in acqua come gli amici suoi, intorno alle 18 del pomeriggio di lunedì 18 maggio, poco dopo gli allenamenti di calcio. I suoi amici, non vedendolo, hanno dato l’allarme.
I soccorsi sono arrivati velocemente, ma del giovane non c’era traccia. Solo dopo un’ora di ricerche è stato rinvenuto il corpo: è stato dichiarato morto solo dopo il trasporto in ospedale e vari tentativi di rianimazione. La notizia ha causato anche un malore al padre del ragazzino.
Sul posto, oltre al 118, alla Croce Verde e alla Guardia Costiera, anche i Carabinieri che hanno ascoltato le testimonianze degli amici, dei soccorritori e dei parenti: pare che Ibrahima non sapesse nuotare.

Per la mattinata di mercoledì 20 maggio è stata disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Choc alla scuola secondaria Pirandello dell’istituto comprensivo Regina Elena e alla Vis Civitanova, la società sportiva dove il giovane giocava a calcio. Messaggi di cordoglio sono apparsi sui social network e sui rispettivi siti web.