Telecom: Consiglio Provinciale contro la chiusura della sede di Sforzacosta
Il Consiglio provinciale di Macerata ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori della Telecom della sede di Sforzacosta che, per l’ipotesi di chiusura della filiale stessa, rischiano di essere trasferiti nella sede di Ancona.
Con l’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Montesi, Spinelli e Montali, l’aula chiede “il mantenimento della sede di Macerata proponendo sedi di proprietà aziendali o sedi di minor costo della provincia di Macerata”.
La chiusura della sede di Sforzacosta della Telecom interesserebbe i lavoratori del call center e sarebbe legata agli eccessivi costi industriali e di affitto. Provocherebbe un notevole disagio personale ai lavoratori vista la distanza chilometrica da Ancona, la presenza di numerosi part-time e di soggetti che utilizzano la legge sulla disabilità per poter lavorare. Il Consiglio provinciale sottolinea, inoltre, come la chiusura delle sedi provinciali produrrebbe un’ulteriore riduzione dell’occupazione e come sia in atto un continuo depauperamento delle strutture territoriali della Telecom che contrasta con le continue dichiarazioni di volontà di decentramento.
Il Consiglio ricorda, anche, la costante riduzione d’investimenti, quantificati in 900 milioni in Italia, sulla rete telefonica specie per la manutenzione di quella in rame, fondamentale nella lunga fase di passaggio alla rete di nuova generazione in fibra ottica. Il servizio di call center della Telecom, secondo il Consiglio, è un servizio virtuale, che si può fornire da qualsiasi sede e, perciò, “può essere mantenuto nella stessa provincia”.
Nei giorni scorsi una delegazione dei lavoratori Telecom della sede maceratese era stata ricevuta in Provincia dall’assessore alle politiche del Lavoro, Daniele Salvi.
Dalla Provincia di Macerata
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