Lupi e randagi, pronta la delibera indennizzi dalla Regione. Monitorato il territorio
Oltre 300 pratiche all’anno vengono evase dalla Regione per rifondere dei capi predati da lupi o cani randagi sul territorio marchigiano. L’indennizzo, che esula da contributi statali, viene amministrato dal Servizio Pesca e Zootecnia della Regione Marche che ha discusso nell’aula Verde questo serio problema che riguarda tutte le province.
Il gran lavoro di confronto e concertazione con gli allevatori e le loro rappresentanze, ha permesso così di arrivare ad approntare anche quest’anno la delibera per gli indennizzi (in riferimento alla legge 17).
“Oggi siamo perfettamente in grado di ricostruire ogni fase del danno procurato: abbiamo i dati e le statistiche dagli anni ’90 a oggi – ha detto il dirigente Uriano Meconi – e abbiamo una serie di studi e confronti statistici che ci aiutano nella prevenzione”. E’ un fatto importante che i lupi sono aumentati sull’Appennino mentre il randagismo è un fenomeno che i Comuni riescono a monitorare e controllare sempre più, tanto che si è ridotto.
Gli animali predati sono in gran maggioranza ovini, capre e bovini. Per numero di casi, Macerata e Pesaro ne hanno di più ma il numero maggiore di capi abbattuti e quindi di indennizzi pagati lo detiene la provincia di Ascoli. I Comuni più colpiti sono Ascoli, Sassoferrato, Gualdo, Urbino e Pennabilli e Fabriano.
Appena l’allevatore scopre l’animale ucciso ha 24 ore per allarmare il Comune e avvisare la Regione. Scatta quindi il sopralluogo del veterinario che stila un verbale e provvede allo smaltimento della carcassa. La Regione ha fatto una gara europea per individuare la ditta che tecnicamente si occupa di tale smaltimento e che provvede anche a smaltire le carcasse di animali morti dentro le aziende.
Nella delibera 2009 non ci sono stanziali novità nel merito: più attenzione è stata raccomandata a tutti gli allevatori allorquando si tratta di compilare la domanda. Nei moduli infatti si richiedono età, peso e razza dell’animale predato.
Da parte sua la Regione, nel ricordare che animali da cortili e daini non rientrano nell’indennizzo, si impegna a dare immediata informazione di ritorno all’allevatore danneggiato, se la domanda presentata fosse inammissibile o carente di dati e rilevazioni.
Dalla Regione Marche
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