Macerata, il progetto “Ricerche in corso” sbarca al teatro Lauro Rossi
Giovedì prossimo il teatro principale della città ospita un interessante adattamento dal romanzo “America” di Kafka elaborato dalla locale compagnia Ecate Teatro durante lo svolgimento di un progetto curato e finanziato dall’Associazione Marchigiana Attività Teatrali per sostenere la giovane ricerca drammaturgica.
Giovedì 23 settembre il Teatro Lauro Rossi di Macerata ospita “Odradek in America”, uno spettacolo di Ecate Teatro tratto da “America” di Franz Kafka, realizzato nell’ambito del progetto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata e dell’AMAT “Ricerche in corso” – spazio creativo e di ospitalità dedicato alla scena teatrale contemporanea – e promosso nell’ambito del cartellone Macerata Estate.
“Odradek in Amerika” tenta di rappresentare la condizione dell’artista, quella specie di destino che lo costringe a vivere nella necessità di spiegare la propria arte sapendo che il suo tentativo sarà comunque un fallimento: come un eterno straniero che cerca di farsi capire ma viene quasi sempre frainteso, vuoi per la propria difficoltà ad esprimersi, vuoi per la difficoltà degli altri ad ascoltare. L’artista vive un continuo stato di fraintendimento e ne subisce le conseguenti rotture, lacerazioni, cadute e frammentazioni. Questa è la condizione di Karl Rossmann il protagonista del romanzo di Kafka che, da giovane emigrante, si trova continuamente a vivere episodi di incomprensione, dati dalle diverse lingue, dai differenti modi di vedere il mondo e di intendere i rapporti tra le persone, da una differente visione dell’amore e dall’incapacità di gestire le macchine (ad esempio la grande nave dell’inizio del romanzo nella quale il protagonista si perde; le voci e le facce che lo frastornano nella hall dell’Hotel Occidentale; le strade piene di automobili che lo trascinano nella loro corsa senza scopo). Alla fine si troverà ad essere ingaggiato come attore nell’incomprensibile ed enigmatico Teatro di Oklahoma, rinunciando al suo sogno di diventare ingegnere ed al proprio nome: dichiarerà, comicamente, di chiamarsi Negro. Questa è la condizione dei personaggi di Buster Keaton che non fanno altro che equivocare il funzionamento delle macchine (le straordinarie invenzioni sceniche dei suoi film) ed ingaggiare una lotta perpetua con esse, tra alto e basso, dentro e fuori, in un continuo ribaltamento (non solo metaforico). Questa è la condizione dell’artista che vive nell’eterna tensione tra il riuscire ed il fallire, tra gli ostacoli che si impone durante il percorso creativo e quelli che gli si pongono davanti suo malgrado. Tra il desiderio e la necessità di continuare a cadere e la tentazione di abbandonare tutto e finalmente “trovarsi un lavoro”. “Questo – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo – abbiamo tentato di rappresentare con scena, corpo, testo, suoni, immagini e voci. Keaton è un acrobata del corpo; Kafka è un acrobata della parola; l’artista è un acrobata della vita.”
La regia dello spettacolo è di David Quintili, in scena accanto agli attori Lorenzo Bonaiuti Francesca Rossi Brunori. La sonorizzazione è curata da Gianluca Gentili, la scena da Frediano Brandetti, la luce da Micaela Piccinina e le immagini da Buster Keaton Leni Rifenstahl.
Informazioni e biglietti (5 euro): biglietteria dei Teatri tel. 0733 230735 – 0733 233508.
Inizio spettacolo ore 21.30.
dall’AMAT
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