Continuano ad Apiro le primizie di drammaturgia contemporanea con “Emigranti”
Dopo lo spettacolo in prima rappresentazione assoluta che il 10 gennaio ha inaugurato la Stagione Teatrale 2010 del “Mestica”, torna ad Apiro l’appuntamento con il grande teatro d’autore contemporaneo che caratterizza il Cartellone di prosa del centro montano nel suo nuovo corso in collaborazione con la Fondazione “Alessandro Lanari”.
Attore, danzatore e regista -formatosi alla Scuola Europea del Teatro Carcano di Milano e poi accanto a nomi storici del teatro di danza come Ismael Ivo, Alvin Ailey, Moses Pendleton, Eugenio Barba, oltre che all’Accademia d’Arte Drammatica di New York- Silvano Ilardo presenta domenica 24 gennaio alle ore 17, per la pima volta nelle Marche, la sua Compagnia teatrale “Elefante bianco” -una delle realtà odierne più significative del panorama teatrale milanese- nell’ambito della Rassegna di Drammaturgia contemporanea del “Mestica”. In scena un capolavoro della scrittura teatrale d’oggi: “Emigranti”, di Slowomir Mrozek. Autore tra i più rilevanti del teatro polacco (classe 1930), Mrozek si impone ancora giovane a livello internazionale con la sua drammaturgia di taglio onirico e paradossale che coglie in chiave grottesca le contraddizioni della società comunista. Opera degli anni ’70, in seguito rappresentata in tutto il mondo, “Emigranti” ricostruisce il dramma del vivere in terra straniera -personalmente sperimentato dall’autore in quanto esule in passato per lunghi periodi in Italia e in Francia- come metafora tragicomica dell’esistenza stessa.
“Con questo bellissimo lavoro di Mrozek –sottolinea Gianni Gualdoni, direttore artistico del Teatro di Apiro- si allarga al panorama internazionale lo sguardo che la Stagione 2010 del ‘Mestica’ rivolge alla scrittura scenica d’oggi, con cui caratterizza fortemente la sua proposta culturale di teatro di parola contemporaneo, e si fa con ciò luogo di attrazione privilegiato per il territorio”.
Incredibile e avvincente per i suoi contenuti attualissimi, questo allestimento del capolavoro di Mrozek è ormai da sei anni ininterrottamente la bandiera della Compagnia milanese, portato in scena in tutta Italia ovunque con grande successo: protagonisti eccellenti Marco Schiatti e Silvano Ilardo, qui interprete oltre che regista.
Protagonisti della commedia sono due anonimi personaggi, forse profughi dell’Est, che consumano le loro vite in un angusto sottoscala dal quale il mondo esterno può solo essere ascoltato e vagheggiato. Personaggi opposti -l’uno operaio, ma strenuo sognatore, l’altro intellettuale, ma molto concreto- i due si incontrano e scontrano in un susseguirsi di battute serrate: a volte d’inattesa comicità, altre di toccante umanità travolta dall’incomunicabilità e dalla solitudine.
Il ritmo narrativo -dapprima lento e controllato- si fa sempre più incalzante, in un crescendo che trasporta lo spettatore ad allearsi emotivamente ora con l’uno ora con l’altro personaggio… Il colpo di scena finale spezza la distinzione fra palcoscenico e platea e sprigiona festosamente l’effetto catartico di questo travolgente atto unico: un autentico classico del teatro contemporaneo internazionale, capace di divertire con grandi risate, ma anche di commuovere e far riflettere sul comune destino dei personaggi della commedia e del pubblico in sala, che non manca di identificarsi inevitabilmente con molte delle sensazioni e dei sentimenti che vivono sulla scena.
Ingresso Euro 8, con prevendita ad Apiro presso Cartolibreria Monica: info, 0733-611744.
Da Fondazione Lanari
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