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Sabato 20 gennaio gran finale a Macerata per il progetto “In Opera”

In programma la proiezione del docufilm "Senza fissa dimora emotiva" presso il cineteatro Italia

Progetto "In Opera"

Come fare della cultura, dell’arte, della musica e dell’accessibilità l’inclusione e il benessere. Un obiettivo raggiunto dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Macerata, guidato dal vice sindaco Francesca D’Alessandro, con il progetto “In Opera”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio e le associazioni del terzo settore.

E tutto è pronto per raccontare la genesi e il dietro le quinte di un progetto che ha consentito, nella passata stagione del Macerata Opera Festival, di mettere la cultura al servizio del sociale realizzando un percorso innovativo e virtuoso legato all’opera lirica come strumento di benessere, accessibilità e inclusività rivolto agli anziani, ai malati di Alzheimer, alle persone con disabilità e a tutta la comunità. Un’esperienza positiva e di successo che verrà riproposta anche nel corso della stagione lirica 2024.

I passaggi più significativi del progetto, infatti, sono stati “catturati” dal regista Leonardo Accattoli in un docufilm intitolato “Senza fissa dimora emotiva”, prodotto da Dibbuk che sabato 20 gennaio, alle 18, verrà presentato nel corso di un evento organizzato al cineteatro Italia e alla quale seguirà l’Aperitivo Inclusivo che, grazie al progetto “Birracca”, offrirà ai presenti birra artigianale sociale prodotta da ragazzi e giovani adulti con diagnosi dello spettro autistico e il catering curato da Tuttincluso Impresa Sociale.

“La proiezione del docufilm ‘Senza fissa dimora emotiva’ rappresenta lo step finale della prima edizione del progetto In Opera ma anche il punto di partenza per la seconda – ha commentato il sindaco Sandro Parcaroli -. Ancora una volta, la cultura si mette a servizio del sociale per promuovere forme di partecipazione nuove e inedite che hanno come obiettivo l’inclusione”.

“La cultura deve essere accessibile a tutti, nessuno deve essere escluso interviene il vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro ed è per questo che, con il progetto In Opera –, abbiamo voluto dare a chiunque la possibilità di fruire e vivere da vicino l’evento più importante della città di Macerata in questo campo, ovvero il Macerata Opera Festival, mettendo a disposizione percorsi ed esperienze specifiche e la possibilità di seguire gli spettacoli in cartellone superando barriere, ostacoli e limiti. Con il progetto sviluppato dal mio assessorato abbiamo messo in campo un servizio dedicato all’inclusività in grado, allo stesso tempo, di produrre benessere, momenti di scambio e di socializzazione e questo grazie alle diverse professionalità che si sono rese disponibili facendo rete e attraverso strumenti adeguati alla diversità delle persone, pronti a rispondere in maniera positiva ad una molteplicità di esigenze siano esse linguaggi o abilità differenti. L’obiettivo è quello di rendere In Opera un progetto pluriennale e farlo crescere ancora di più avvicinando il maggior numero di persone”.

“Il documentario – sottolinea Paolo Gavazzeni direttore artistico del Macerata Opera Festival – testimonia l’unità di intenti che caratterizza la collaborazione tra l’Associazione Arena Sferisterio e il Comune di Macerata in tema di disabilità cognitive, che si è concretizzata nell’ambito del progetto In Opera. Le attività raccontate hanno inciso sul tessuto sociale e l’esperienza nei laboratori, accanto a quella di fruizione degli spettacoli allo Sferisterio, hanno contribuito al benessere e alla qualità della vita dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie”.

L’evento in programma al cine – teatro Italia, che verrà presentato dal giornalista Paolo Notari, vedrà la partecipazione del direttore artistico del Macerata Opera Festival Paolo Gavazzeni che interverrà sul tema della follia nell’opera lirica, dello scrittore Alessandro Moscè che parlerà di malattia psichiatrica riferendosi al suo libro “Le case dei tetti rossi” e della Salvadei Brass.

Al progetto In Opera hanno partecipato molte realtà del terzo settore del territorio quali Anffas, Afam, Nuovi Amici, IRCR, Papa Giovanni, Di Bolina, Ci sono anch’io, Centro psichiatrico Ast, centro per Alzheimer e La sorgente.

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