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Visita a Macerata per il presidente della Conferenza dei Rettori italiani

Ferruccio Resta: "Alla pandemia abbiamo reagito in modo compatto e come università abbiamo salvaguardato la didattica"

Ferruccio Resta e Francesco Adornato

“Presenza, sempre, ma di qualità”. Non ha dubbi il presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano. La didattica online, nella quale gli atenei hanno massicciamente investito per fronteggiare l’emergenza pandemica, non può diventare la regola, “perché dobbiamo tornare a essere una comunità di persone che si confrontano. Tutti abbiamo provato la didattica a distanza. Dobbiamo creare un mix di utilizzo di strumenti digitali, ma in un’aula in presenza, perché è fondamentale costruire una comunità tra coetanei: entrare in contatto con la differenza vuol dire conoscerla, apprezzarla, cancellare muri e cancelli”.

Di questo, dei finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza a favore, direttamente e indirettamente, di università e ricerca, del ruolo degli atenei per lo sviluppo dei territori si è parlato nel corso dell’incontro con Resta che si è tenuto ieri all’Università di Macerata: un confronto a tutto tondo con il rettore Unimc Francesco Adornato, docenti e rappresentanti degli studenti a partire dal libro “Ripartire dalla conoscenza. Dalle aule svuotate dal virus, alla nuova centralità dell’Università”, scritto dal presidente della Crui in dialogo con il giornalista Ferruccio De Bortoli.

“Alla pandemia abbiamo reagito in modo compatto e come università abbiamo salvaguardato la didattica che è la nostra prima missione – ha ricordato Resta -, tanto che al 31 luglio 2020 negli atenei italiani si era dato lo stesso numero di esami e di crediti dell’anno precedente. Vuol dire che nessun studente ha perso tempo”.

E ancora: “Dobbiamo rendere unica l’esperienza nelle Università”, ha aggiunto, comprendendo tra i possibili competitor colossi come Amazon e Netflix che, se si lanciassero nel campo della formazione, avrebbero risorse e la forza per acquisire qualunque professore e qualunque competenza.

La risposta di Unimc alla pandemia 

Unimc ha affrontato l’emergenza, grazie anche ai finanziamenti Ministeriali che hanno permesso l’adozione di misure straordinarie, investendo oltre un milione di euro nell’informatizzazione delle aule, nel potenziamento delle piattaforme per la didattica a distanza, nella predisposizione dei presidi per garantire il ritorno in aula in sicurezza, nel potenziamento della rete wifi, in contributi agli studenti per l’acquisto di tablet e pc.

Gli investimenti nelle strutture 

Altro fronte importante di investimento è quello dell’edilizia. Lo ha ribadito il rettore Adornato, citando le parole di Resta stesso: “Vogliamo che gli ambienti di studio e di lavoro siano all’altezza degli standard delle migliori università europee, investendo nella qualità e nelle bellezza degli spazi, in strutture sportive adeguate e accessibili, in residenze e ricordando i 38 milioni di euro per consolidare e rendere ancor più funzionali gli spazi. Sono in corso lavori a Villa Lauri, Loggia del Grano, Palazzina Tucci e Piazza Strambi. Altri interventi riguarderanno il polo sportivo ricreativo, un collegio in viale Indipendenza, la sede in Piazza Pizzarello, altri lavori a Villa Lauri e l’ampliamento del Polo Bertelli”.

La frontiera dell’Umanesimo digitale 

La prossima frontiera di Unimc è quella dell’Umanesimo digitale, alla luce del nuovo contesto politico, sociale ed economico, caratterizzato da una forte spinta verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, accelerata dall’emergenza sanitaria. Un nuovo cammino iniziato con il progetto di istituzione del corso di laurea intra dipartimentale a orientamento professionale “Digital humanities e sistemi multimedia”. Ma si tratterà di un complessivo rinnovamento dell’offerta didattica, grazie al reclutamento di docenti e ricercatori di formazione ingegneristica.

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