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Cosa significa e com’è nato il termine “jackpot”?

Oggi il vocabolo è diventato d'uso comune anche in contesti che esulano dal gioco

Banconote, Euro, denaro

Il termine “jackpot” suonerà sicuramente familiare a molti. Stiamo parlando di un ambito premio in palio che può crescere nel tempo e che viene destinato a chi vince a determinati giochi da tavolo o da sala, come ad esempio il bingo.

Non tutti, però, conoscono le origini precise di questa parola entrata persino nel vocabolario. Secondo alcune fonti sarebbe formata dall’unione di due termini inglesi quali “Jack”, cioè “fante”, e “Pot”, ovvero “pentola”: in passato solo una combinazione di fanti si rivelava vincente nei giochi di carte come il poker, mentre la pentola rende bene l’idea del contenitore del premio in denaro. Il jackpot è dunque una sorta di posta in palio accumulata. L’ammontare del jackpot può aumentare senza soluzione di continuità, di conseguenza non si parla mai di una cifra fissa.

Stando ad altre interpretazioni, però, l’origine del nome “jackpot” sarebbe completamente diversa e legata al fiume Mississippi Missouri, che percorre l’America. Agli inizi del XIX secolo erano in tanti ad attraversare quelle acque, compresi i colonizzatori francesi che con i loro viaggi finivano con l’importare giochi di carte come il poker. Sulle varie imbarcazioni erano in tanti a giocare a carte per passare il tempo e per vincere qualche soldo: un tale di nome Jack Rodger fu in grado di fare razzie e di vincere in un giorno tutti i soldi in palio, per poi riporli in una scodella di ferro. Il termine “jackpot” potrebbe derivare quindi dalla “scodella di Jack”.

Oggi il vocabolo è diventato d’uso comune anche in contesti che esulano dal gioco. Con “jackpot” si può intendere semplicemente in modo figurativo la conquista di un grande successo. Non a caso, il termine viene utilizzato spesso anche nella cinematografia e nella musica. Sono almeno 4 i film ispirati al più tipico dei montepremi. Meno riscontri tra le canzoni. In generale, però, anche chi non conosce il significato esatto del vocabolo o la sua origine sa a cosa ci si riferisce quando si parla di jackpot.

La pellicola “Jackpot” del 1975, diretta da Terence Young, regista di 007, si caratterizza però per non essere mai stata portata a termine. “Jackpot” del 1992, invece, è un film di fantascienza che ha visto la collaborazione di Adriano Celentano. Un altro film omonimo è uscito nel 2001, mentre a metà del secolo scorso furono prodotti “The Jackpot” e un cortometraggio a tema. Esistono persino due album musicale che ha preso il nome dal termine “jackpot”: stiamo parlando del primo disco di Chingy, pseudonimo del rapper Howard Bailey Jr., e del secondo di Pietro Lombardi, usciti rispettivamente nel 2003 e nel 2011. In Italia, al jackpot sono stati dedicati anche quiz televisivi su Canale 5 e Italia 1.

Insomma, che mettano in palio cifre basse o elevate, che siano progressivi o vengano pagati tutti in un’unica soluzione, i jackpot rimangono qualcosa di perennemente indefinito e in fieri, ma comunque in grado di influenzare il pensiero e il linguaggio popolare. Anche le slot machine disponibili online fanno uso di questo vocabolo. Prova del fatto che il jackpot rimane invincibile al tempo, quasi a rappresentare un’idea mistica o qualcosa di etereo.

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