Riscoperta e rivalutata la Civitanova-Albacina al convegno per i centoventi anni
La linea ferroviaria Civitanova – Albacina ha una valenza strategica e niente affatto residuale. Su questo aspetto tutti si sono trovati concordi al convegno che nella mattina del 29 novembre a Civitanova Marche presso la Sala Cecchetti della biblioteca comunale ha celebrato i 120 anni della ferrovia maceratese.
Dalla Regione Marche, rappresentata dall’assessore Pietro Marcolini, alla Provincia, promotrice del convegno e intervenuta con il presidente Giulio Silenzi e l’assessore Marco Romagnoli, fino alla Camera di Commercio, che ha parlato attraverso il suo presidente, Giuliano Bianchi, tutti hanno concordato sull’indispensabile ruolo che la linea è chiamata a svolgere per lo sviluppo della mobilità. Questi stessi enti si sono fatti anche promotori in questi anni di appositi studi per il rilancio delle ferrovia.
Silenzi, ha ribadito la determinazione della Provincia per una scelta qualificante, da condividere con gli altri soggetti del territorio. Ricordando che l’Amministrazione provinciale ha recentemente proposto di destinare una cospicua parte del fondi “FAS” (6 milioni di euro) ad opere infrastrutturali legate proprio al sistema delle mobilità ferro-gomma nel comprensorio Montecosaro-Civitanova, il presidente della Provincia ha richiamato tutti coloro che debbono avere un ruolo per il futuro delle ferrovia a non aspettare oltre, a fare le proprie scelte ed a perseguirle nella concretezza. Coloro che si riconoscono nel progetto di rilancio e di sviluppo della ferrovia – ha detto – debbono perseguire un’azione condivisa, preparando progetti esecutivi, individuando le risorse e rendendo concreto l’investimento. Così si potrà avere in tempi certi una infrastruttura ferroviaria moderna, efficiente e rispondente ai bisogno del territorio.
E’ stato Antonio Calafati, docente dell’Università Politecnica delle Marche, a illustrare lo studio promosso da Camera di Commercio e Fondazione Carima di “treno urbano e mobilità sostenibile” che la linea ferroviaria può svolgere tra Morrovalle e Civitanova. “Trent’anni fa su questo tratto il treno attraversava la campagna – ha detto Calafati -, oggi il comprensorio è un unico grande agglomerato urbano fortemente abitato e altrettanto fortemente industrializzato. Occorre pertanto un ripensamento radicale della funzione delle linea per farne una sorta di metropolitana a cielo aperto”. Un progetto che, utilizzando la struttura esistente richiederebbe un investimento non troppo elevato, rivolto soprattutto alla necessità di aumentare le fermate e quindi realizzando stazioni in punti strategici, come il centro commerciale Aurora e Santa Maria Apparente.
COMUNICATO STAMPA N.828 29 NOVEMBRE 2008
120 ANNI FERROVIA (2). LA “CIVITANOVA-ALBACINA” NON PIU’ “RAMO SECCO”
Il futuro delle linea ferroviaria “Civitanova-Albacina” va studiato in una visione nuova del problema della mobilità. Sostanzialmente in linea con questo concetto, espresso da Antonio Calafati, è stato l’intervento al convegno di Tito Bertinulli delle società Sintagma che, dopo lo studio svolto su incarico della Provincia per la ferrovia maceratese, sta realizzando un analogo progetto sulle ferrovie marchigiane per conto della Regione. Pur condividendo l’approccio graduale, iniziando proprio da dove la ferrovia può svolgere in maniera più pregnante il suo nuovo ruolo, la Sintagma raccomanda di guardare al problema in maniera sistematica, cioè in tutta la sua globalità. Anche la stessa città di Macerata può guardare con interesse ad una funzione nuova della ferrovia aumentando le fermate (esempio Collevario o Piediripa ) e dotandole di parcheggi scambiatori per l’integrazione con i mezzi pubblici su gomma.
L ‘integrazione tra ferrovia e linee automobilistiche è la via da perseguire secondo l’assessore regionale Marcolini per il quale l’obiettivo deve essere anche quello di far crescere il trasporto pubblico nel suo complesso. Se oggi l’uso del mezzo privato supera il 70%, bisogna puntare ad invertire la proporzione a beneficio della mobilità ed anche della qualità delle vita. Sugli aspetti concreti del futuro della linea Civitanova-Albnacina, Marcolini ha sottolineato che non può essere dimenticato il problema dei passaggi a livello oggi esistenti in strade di maggiore traffico. La loro mancata soppressione, con contestuale costruzione di sottopassi rischierebbe di vanificare gli sforzi per il potenziamento della ferrovia.
La ferrovia pertanto ha un futuro e il suo sviluppo dipende dalla concretezza delle scelte.
Dal convegno – in cui c’è stata anche la diretta testimonianza dell’ottima risultato che in Alto Adige si è avuto con la riapertura della ferrovia locale Merano-Malles – nessuno ha più parlato della “Civitanova-Albacina” come “ramo secco”. Questa definizione, troppo spesso circolata in passato, è stata negata dagli stressi rappresentanti delle Ferrovie dello Stato, Danilo Antolini, direttore regionale di Trenitalia e Paolo Pallotta, dirigente compartimentale della Rete ferroviaria italiana (Rfi). Il primo ha riferito che la “frequentazione” (indice passeggero per chilometro) della linea sta aumentando costantemente di circa il 3% ogni anno; il secondo ha detto che negli ultimi anni del Ferrovia hanno investito circa 5 milioni di euro per la “Civitanova-Albacina” e ogni anno non meno di 200 mila euro vengono spesi per la manutenzione degli impianti.
Un ritorno della ferrovia ad un ruolo centrale per la mobilità è stato auspicato, nel suo saluto introduttivo al convegno, anche dall’assessore civitanovese Mauro Canale, che ha ricordato come Civitanova sia un importante “crocevia” tra l’interno della Marche e la dorsale Adriatica.
I lavori del convegno cono stati coordinati dall’assessore provinciale ai trasporti, Marco Romagnoli, il quale da parte sua ha evidenziato tre motivi che hanno spinto il suo assessorato a programmare (fino al 21 dicembre prossimo) le celebrazioni dei 120 anni delle linea ferroviaria: l’importanza che la ferrovia ha avuto per più di un secolo nello sviluppo delle città attraversate e del territorio maceratese nel suo complesso; l’attuale momento storico in cui si sta giustamente rivalutando in Italia il ruolo fondamentale del trasporto su rotaia; la consapevolezza che bisogna realizzare un progetto rispondente alle mutate esigenze dell’utenza.
Un convegno quindi che ha parlato esclusivamente delle prospettive di rilancio della “Civitanova-Albacina”, lasciando il ricordo del passato alle pagine di un libro distribuito nell’occasione. Il volume, edito dalla Provincia di Macerata e realizzato a cura di Giulietta Bastioni e Pacifico Aringolo, si intitola “Una storia lunga 120 anni” ed è ricco di foto e documenti d’epoca, tra cui la riproduzione del biglietto d’invito per l’inaugurazione del tratto conclusivo avvenuta il 23 dicembre del 1888.
Dalla Provincia di Macerata
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