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Mostra di Pietro Tedeschi a Civitanova Marche Alta

In occasione dei ponti del 25 aprile e primo maggio, resterà aperta al pubblico anche la Pinatoceca civica Marco Moretti

Pinacoteca civica Moretti arte modernaNella casa natale di Annibal Caro si è voluto, in nome dell’arte, allestire la Pinacoteca civica Galleria d’Arte Moderna Marco Moretti, fondata con atto notarile nel 1972 dal maestro Luciano Moretti che, con un gesto d’amore, ha così ricordato il figlio tragicamente scomparso e la Città dove aveva trascorso un lungo e felice periodo della sua vita. Nel 2002 la Pinacoteca civica prende l’aspetto attuale.


La raccolta esposta permette un viaggio ideale attraverso i movimenti e i protagonisti del ‘900 italiano, ponendo attenzione su artisti marchigiani di fama nazionale come Osvaldo Licini, Arnoldo Ciarrocchi, Sante Monachesi, Wladimiro Tulli, Pericle Fazzini.

Dipinti, incisioni, sculture e disegni sono esposti in questa spazio nel segno di un destino che tutto unisce nel nome del Bello e della creatività. Le eleganti incisioni di Emilio Greco, Carla Accardi, Renato Guttuso, Giuseppe Viviani, le acqueforti uscite dai torchi urbinati di Luigi Bartolini, Leonardo Castellani, Renato Bruscaglia, Arnoldo Ciarrocchi, Giorgio Morandi, Giovanni Fattori, Carlo Carrà, Gino Severini, Pericle Fazzini propongono una silloge incisoria di grande afflato poetico e si alternano ai disegni di Osvaldo Licini e Mario Sironi, ai pastelli colorati di Ossip Zidkine, Gerardo Dottori e Biagio Biagetti, alle tempere di Wladiniro Tulli, alla raffinata selezione di Carlo Quaglia, Orfeo Tamburi e Arnoldo Ciarrocchi, il poeta del paesaggio marchigiano, Sante Monachesi, Domenico Cantatore e altre ancora di grande pregio come quelle di Lucio Deverini, Chiara Luraghi Jeker, Alberto Manfredi, Giovanni Omiccioli, Carlo Mattioli, Duilio Rossoni, accanto alle recenti acquisizioni di Carlo Ciussi, Nino Ricci, Achille Sdruscia, Sandro Trotti. Opere e personalità artistiche che donano allo spettatore una narrazione carica di inedite suggestioni.
 
Pietro Tedeschi (Pesaro, 1750 – Roma, post 1808), attento interprete del classicismo di Francesco Mancini, che miscela con echi della pittura bolognese da lui conosciuta durante la formazione. Allievo di Gian Andrea Lazzarini ne uscì il migliore dei suoi allievi. Attivo per gran parte della sua carriera a Roma, dove risedette quasi senza interruzioni dal 1777 fino almeno al 1808, anno in cui firmò le sue ultime opere note, e dove, secondo le fonti, aprì una scuola di pittura.

Prima di lasciare la Marca egli aveva lavorato insieme ad altri allievi del Lazzarini in importanti cicli di dipinti murali, tra i quali merita segnalare le decorazioni delle sale del palazzo Compagnoni Marefoschi di Macerata, risalenti agli anni 1774-1775. Ma Tedeschi fu soprattutto un prolifico pittore di tele ed in particolare di pale d’altare, che anche durante il soggiorno romano continuò a realizzare in gran parte per chiese della Marca, specie Agostiniane.

da Pinacoteca civica Marco Moretti

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