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Terremoto: la situazione a San Severino presentata dal vice sindaco Meschini

Oltre 900 famiglie assistite per un totale di 1800 cittadini, un lavoro senza sosta per il comune di San Severino

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Un palazzo a San Severino Marche dopo il terremoto di domenica 30 ottobre 2016

Più di 5mila richieste di sopralluogo raccolte, oltre 900 famiglie assistite per un totale di 1800 cittadini, mille domande di contributo per l’autonoma sistemazione evase, una decina di abbattimenti di edifici pericolanti già effettuati e un migliaio di verifiche ancora da portare a termine. Sono questi i numeri dell’emergenza sisma presentati, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, dal vice sindaco di San Severino Marche, Giovanni Meschini.

All’assise settempedana, ospitata in seduta ordinaria presso l’Auditorium dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, sono state mostrate anche le percentuali di utilizzabilità degli immobili: solo il 34% di quelli ispezionati dalle squadre Aedes in tutto il territorio comunale è risultato agibile, un altro 24% è stato dichiarato agibile ma solo con provvedimenti. Si attesta invece sul 57% la percentuale di utilizzabilità delle strutture visitate dalle squadre Fast che hanno svolto più di 2300 sopralluoghi. Il lavoro nel Comune di San Severino Marche, intanto, prosegue. Ogni giorno gli uffici dove si raccolgono le richieste dei cittadini, che restano aperti anche la domenica, registrano un centinaio di accessi.

Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un evento unico e straordinario – ha spiegato il vice sindaco Meschini, per poi aggiungere – Comune e Amministrazione comunale sono stati tempestivi nella gestione dell’emergenza riuscendo ad allestire, in meno di 24 ore, ben 450 posti letto per l’accoglienza di chi d’improvviso si è ritrovato senza una casa. Si è trattato di una gestione dell’emergenza molto complessa perché le scosse si sono ripetute per due mesi senza soste”.

Con la tempistica siamo avanti rispetto ad altri Comuni, anche per la scelta della soluzione delle squadre Fast – ha spiegato il vice sindaco Meschini – ma abbiamo ancora tanto da fare perché ci sono molte lacune nelle procedure indicate dal Governo che stiamo cercando di colmare. Aspettiamo l’apertura di un ufficio sisma a livello provinciale e, nel mentre, ci stiamo adoperando con gli uffici della Regione per dare tutto il supporto necessario alle attività produttive e alle imprese del territorio. Nella legge dei grandi numeri ci può stare qualcuno che sia scontento ma va tenuto conto anche delle dimensioni del nostro Comune che per estensione è uno dei più grandi delle Marche con i suoi 195 chilometri quadrati di territorio. Con il Municipio inagibile poi – ha proseguito il vice sindaco facendo il punto della situazione nel corso della seduta del Consiglio comunale – ci siamo trovati a dover gestire un’emergenza nell’emergenza. Alla fine è stato fatto un gran lavoro da un’Amministrazione che si è dimostrata anche coraggiosa rinunciando, ad esempio, ai container. La soluzione avrebbe creato forti rischi e ghettizzato una parte della popolazione. La nostra scelta si è invece indirizzata verso la riorganizzazione di alcune grandi strutture come il complesso di San Pacifico, dove avremo a disposizione più di cento posti letto, o l’albergo Feronia, dove potremo contare su un’altra ventina di stanze. Concentreremo per il resto la nostra attenzione sulle Sae, soluzione che richiederà più tempo ma che offrirà una giusta risposta alla popolazione terremotata”.

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